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TESTO Commento su Luca 2,29

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (02/02/2009)

Vangelo: Lc 2,29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

“Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza.”

Come vivere questa Parola?

Nella bellissima liturgia odierna che evoca il momento in cui anche Gesù, come ogni bambino nato da poco viene presentato al tempio, campeggiano due figure di anziani: Simeone e Anna. Lui è un uomo che non solo vive secondo la legge ma ha un cuore colmo dell’attesa amorosa del Messia promesso dai profeti. Lei, dentro una vecchiaia serena e tutta dedita a Dio, ha sentore (un sentore tutto spirituale!) che il bambino presentato al tempio dalla povera vergine di Nazareth è il GRANDE ATTESO: Dio-con-noi.

Vogliamo soffermarci sulla preghiera di Simeone quando ha tra le sue braccia Gesù Bambino. È un sereno commiato da questa vita con le sue vicissitudini, le sue gioie, impegni e dolori. È un commiato non segnato da rimpianti e angoscia ma dalla pace di Dio che – come dice S.Paolo – supera ogni sentimento. La vita, questa vita è al tramonto ma continua a illuminarla la Parola del Signore: quella Parola da cui - appunto – Simeone ha appreso ad attendere il Messia. Come è bello poi quello stupore che trapela dagli occhi quando il vegliardo dice: “Questi miei occhi han visto la salvezza”.

E la salvezza è Gesù: Colui che la fede ci fa incrociare ad ogni istante della vita se crediamo, se ci apriamo, se ci fidiamo di lui.

A questo penso nella mia pausa contemplativa mentre chiedo allo Spirito di penetrarmi interiormente di questa certezza: Gesù è venuto e continua a venire. Mi vuole salvare!

Gesù, che io mi lasci salvare da tutto il non senso di questa società materialista. Salvami e dammi di essere e diffondere pace.

La voce di un dottore della Chiesa

"Ora" - disse - "lascia andare il tuo servo" (Lc 2,29). Vedi questo giusto, stretto quasi nel carcere del corpo, che desidera sciogliersene per cominciare a essere con Cristo, perché "sciogliersi ed essere con Cristo è molto meglio" (Fil 1,23). Ma colui che vuole essere liberato, venga a Gerusalemme, venga al tempio, attenda l'Unto del Signore, riceva nelle sue mani il Verbo di Dio e lo stringa fra le braccia della sua fede. Allora sarà liberato, e non vedrà piú la morte, egli che ha visto la vita.
S.Ambrogio

 

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