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TESTO Commento su Marco 4,31-32

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (30/01/2009)

Vangelo: Mc 4,31-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

“Il regno di Dio è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono riposarsi alla sua ombra.”

Come vivere questa Parola?

Il granellino di senapa era considerato il più piccolo di tutti i semi. Si tratta probabilmente della sinapis nigra, appartenente alle piante erbacee annuali, che germoglia in breve tempo, raggiungendo anche l’altezza di tre metri. Gesù, da buon osservatore, ancora una volta si serve di immagini naturali per comunicare il suo messaggio di vita. Il seme diventa un albero grande. Un albero che non si gloria della sua altezza, ma si apre all’accoglienza degli uccelli del cielo, che vanno a “riposarsi alla sua ombra”. Infatti Dio non solo dona la vita e la crescita al minuscolo granello di senapa che diventa così un grande albero, ma gli dà la possibilità di divenire il luogo di una fecondità moltiplicata.

E ancora, con questa breve parabola, Gesù ci comunica che il regno di Dio non è un rifugio, un riparo, ma il luogo dell’avventura, del rischio di trasmettere la vita. Tuttavia, tale fecondità è soprattutto nelle mani del Signore ed è frutto della fedeltà quotidiana al suo Vangelo.

Il regno di Dio, infatti, è già tra noi, nelle piccole realtà di ogni giorno, nel microcosmo della nostra esistenza, e noi stessi, pur piccoli e fragili, possiamo crescere e annunciare, attraverso la nostra vita, il regno della misericordia e della pace se ci abbandoniamo alla speranza.

Nei momenti di silenzio e di preghiera che oggi mi regalerò, chiederò al Signore di far crescere il piccolo seme della mia vita con la sua Parola, che cercherò di conservare nel mio cuore, perché diventi frutto.

Parole di un biblista

Il seminatore non avrebbe gettato il seme se non fosse stato sicuro che, malgrado tutti gli ostacoli, quei chicchi di grano esposti a tanti rischi avrebbero finito per produrre una buona messe. Dal momento che Gesù è uscito a seminare, dal momento che ha donato la propria parola e la propria vita con tanta prodigalità nonostante le opposizioni, significa che ha in sé un’energia capace di venire a capo di tutte le resistenze: la potenza del regno di Dio.
J. Guillet

 

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