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TESTO Col tempo sai, tutto scompare!

padre Mimmo Castiglione

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (25/01/2009)

Vangelo: Mc 1,14-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,14-20

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Giona annuncia distruzione. Ma la catastrofe non arriva!
Deluso è il profeta (per la brutta figura!).

Anche lui deve cambiare rotta e modo di pensare!

E già! É proprio vero. Passa la figura di questo mondo!
Che non si deve disprezzare o dal quale fuggire.

Ma nemmeno adorare! Tutto è relativo anche se ha valore.

Caleranno prima o poi i sipari oscurando l’arroganza!
Finiranno le repliche della vanità di chi proclama,
di chi si sente privilegiato, uomo di prestigio ed onorato,
di chi si crede immune da ogni male,

esonerato da qualsiasi impegno a migliorare.

A volte s’è convinti d’esser superiori agli altri per santità di vita.

Assenti, o tutt’al più in fondo alla lista degli infami ci si pone!

Ma tutto ciò non riguarda il Battista, che non recita come si fa in teatro.

Non calca le scene della vanagloria e del potere di questo mondo!
Per ciò che dice infatti, viene imprigionato.
Per un capriccio è condannato a morte.
Consegnato come lo sarà Gesù.
Sul quel vassoio d’argento (soddisfazione degli empi!)
la sua testa giace. Ormai riposa. La sua bocca tace.
Ma un’altra è pronta per parlare.
Giovanni (Dio fa grazia)
ha preparato un nuovo popolo all’accoglienza.
Ultimo suono che grida! Tromba che avvisa
l’arrivo del più forte della Voce!
La “fine” del Precursore segna “l’inizio” del Messia.
Che coincidenza! Che affare!

L’uno non è per niente diminuito e l’altro diventerà importante!

Dio non fa mai mancare profeti alla sua gente.

Maturo dunque è il tempo. Compiuti i 40!
È giunta l’occasione! Termina l’attesa.
Tutto è propizio. Favorevole.
Dio s’avvicina con la sua Parola,
che passa, guarda e chiama!
È il Regno! Progetto d’armonia.

Star bene attenti, se s’allontana più non ritorna!

Prima opera buona del Signore: la predicazione!

Viene in Galilea, dove si convive!
Il Regno è per gli esclusi!
Passa per il mare dove si lavora.

Il Regno è per i lontani!

Sul litorale del lago Gesù comincia ad annunciare
se stesso, la sua vita, la sua missione,
per manifestare l’amore del Padre,
la sua buona e bella notizia!
Belli i suoi passi.
Incantevole il suo Volto.
Lo sguardo che elegge e sceglie,
stabilendo relazioni personali,

vaccinando dalle parole vane!

Altra carità: la vocazione!

Coinvolge dunque i pescatori. Li chiama!
Il luogo non è sacro!
Considerati impuri come i pastori?
Gente notturna, silenziosi faticatori.
Subito accolgono l’invito d’andargli dietro.
Orientandosi abbracciando luce!
Inizio della nuova comunità che non deve stargli davanti!
Imparando come catturare uomini a Dio! Senza guadagno!
Comprenderanno!
Pescare uomini al Signore nel mare, dal mondo,
che ora ti si mostra calmo e t’attrae ma poi,

malefico t’inganna con vortici di morte.

Il Regno è vicino: Gesù è accanto!
La buona e bella notizia s’accoglie,
gioendo senza rimpianto. É l’alba o è sera.
Chi getta reti in mare e chi riassetta riparando.
Che sia l’aurora o il mio tramonto,
Gesù mi guarda, mi conosce e m’ama.
Gesù mi fissa, programma su di me e mi chiama!
Non più inutile la vita, la mia esistenza ha un senso.
Necessario al mondo ed al paradiso. Utile mi sento.
Lo sguardo Tuo Maestro che m’ha onorato.

L’amore Tuo Signore che m’ha salvato!

PREGHIERA

Pietà Signore,

per tutte le volte che mi sono compiaciuto nell’annunciare catastrofi,

incutendo timore per esercitare potere. Pietà della mia teatralità.

Pietà Signore, per tutte le volte che sono rimasto deluso

per il tuo comportamento benevolo verso i pentiti.

Pietà Signore, per tutte le volte che ci sono rimasto male
quando non si sono avverati i castighi

che avevo avuto la presunzione di profetare.

Pietà Signore, non mi arrendo alla relatività delle cose,
pieno di vanità non riesco a vivere senza sicurezze,

senza palliativi di certezze.

Pietà Signore, se aspetto ancora qualcuno,
se non mi sono reso conto che il tempo s’era compiuto,
se non mi sono accorto ch’eri giunto!

 

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