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TESTO Commento su Marco 2,23-28

a cura dei Carmelitani  

Martedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/01/2009)

Vangelo: Mc 2,23-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

1) Preghiera

Dio onnipotente ed eterno,
che governi il cielo e la terra,
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo
e dona ai nostri giorni la tua pace.

Per il nostro Signore Gesù Cristo...

2) Lettura

Dal Vangelo secondo Marco 2,23-28

Avvenne che, in giorno di sabato, Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.

I farisei gli dissero: “Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?” Ma egli rispose loro: “Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?”

E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”.

3) Riflessione

La legge esiste per il bene delle persone. Un giorno di sabato, i discepoli passano attraverso le piantagioni e si aprono cammini strappando spighe. In Matteo 12,1 si dice che avevano fame. Invocando la Bibbia, i farisei criticano l’atteggiamento dei discepoli. Sarebbe una trasgressione della legge del Sabato (cf. Ex 20,8-11). Gesù risponde invocando la stessa Bibbia per indicare che gli argomenti degli altri non hanno ragione d’essere. Ricorda che Davide stesso fece una cosa proibita, perché prese i pani sacri del tempio e li dette ai soldati che avevano fame (1 Sam 21,2-7). E Gesù termina con due frasi importanti a) Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato, b) il Figlio dell’Uomo è signore del sabato!

Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato. Durante più di cinquecento anni, fin dal tempo della cattività in Babilonia fino all’epoca di Gesù, i giudei avevano osservato la legge del sabato. Questa osservanza secolare diventò per loro un forte segnale d’identità. Il sabato era rigorosamente osservato. All’epoca dei Maccabei, verso la metà del 2o secolo prima di Cristo, questa osservanza giunge ad un punto critico. Attaccati dai greci un giorno di sabato, i ribelli Maccabei preferirono lasciarsi uccidere piuttosto che trasgredire il sabato usando le armi per difendere la propria vita. Per questo, morirono mille persone (1Mac 2,32-38). Riflettendo sul massacro i capi Maccabei conclusero che dovevano resistere e difendere la propria vita, anche in un giorno di sabato (1Mac 2,39-41). Gesù ebbe lo stesso atteggiamento: relativizzare la legge del sabato a favore della vita, poiché la legge esiste per il bene della vita umana, e non viceversa!

Il Figlio dell’Uomo è signore anche del sabato! La nuova esperienza di Dio come Padre/Madre fa sì che Gesù, il Figlio dell’Uomo, dava a Gesù una chiave per scoprire l’intenzione di Dio che sta all’origine delle leggi dell’Antico Testamento. Per questo, il Figlio dell’Uomo è signore anche del Sabato. Vivendo con la gente della Galilea per trent’anni e sentendo sulla propria pelle l’oppressione e l’esclusione a cui erano condannati tanti fratelli e sorelle in nome della Legge di Dio, Gesù percepisce che non poteva essere questo il significato di quelle leggi. Se Dio è Padre, allora accoglie tutti come figli e figlie. Se Dio è Padre, allora noi dobbiamo essere fratelli e sorelle degli altri. E’ ciò che Gesù ha vissuto e predicato, dal principio alla fine. La Legge del Sabato deve stare al servizio della vita e della fraternità. Fu proprio per la sua fedeltà a questo messaggio che Gesù fu condannato a morte. Lui scomodò il sistema, e il sistema si difese, usando la forza contro Gesù, perché lui voleva che la Legge stesse al servizio della vita, e non viceversa.

Gesù e la Bibbia. I farisei criticavano Gesù in nome della Bibbia. Gesù risponde e critica i farisei usando la Bibbia. Lui conosceva la Bibbia a memoria. In quel tempo, non c’erano Bibbie stampate come le abbiamo oggi. In ogni comunità c’era solo una Bibbia, scritta a mano che rimaneva nella sinagoga. Se Gesù conosceva così bene la Bibbia, vuol dire che durante i 30 anni della sua vita a Nazaret, aveva partecipato intensamente alla vita di comunità, dove ogni sabato si leggono le Scritture. Ci manca molto ancora per avere la stessa familiarità con la Bibbia e la stessa partecipazione nella comunità!

4) Per un confronto personale

• Il sabato è per l’essere umano, e non viceversa. Quali sono i punti nella mia vita che devo cambiare?

• Pur senza avere la Bibbia in casa, Gesù la conosceva a memoria? Ed io?

5) Preghiera finale

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
nel consesso dei giusti e nell’assemblea.
Grandi sono le opere del Signore,

le contemplino coloro che le amano. (Sal 110)

 

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