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TESTO Commento su Eb 2,11

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (13/01/2009)

Brano biblico: Eb 2,11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

“Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine.”

Come vivere questa Parola?

Letta così, l’espressione può lasciare perplessi: Colui che santifica, cioè il Figlio di Dio, e coloro che sono santificati, cioè i figli dell’uomo, provengono da una stessa origine?

In effetti, solo se si prende l’affermazione con superficialità, si può andare oltre senza porsi interrogativi.

L’abisso che separa il Creatore dalla creatura, l’Assoluto dall’effimero, l’Infinito dal limite è colmato per puro, gratuito dono d’amore.

È l’ineffabile mistero dell’incarnazione che ha portato il Figlio di Dio ad assumere la nostra realtà umana, nascendo “da donna” – come dice realisticamente Paolo -. Ed è ancora in forza di questo mistero d’amore, spinto fino all’umiliazione della morte, accolta in piena solidarietà con noi, che ha permesso ai figli dell’uomo di partecipare alla stessa figliolanza divina del Verbo: Il Figlio di Dio ha condiviso la nostra origine umana perché noi potessimo condividere la sua origine divina.

È alla luce di questa esaltante verità che possiamo cantare con il salmista: “Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? L’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi”.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò afferrare dalla gioia di sapermi partecipe della stessa origine del Figlio di Dio.

Signore, concedimi di non sottovalutare il grande dono che mi viene dall’incarnazione. Che io viva il mio rapporto con te, non con la sottomissione servile dello schiavo, ma con l’amore del figlio.

La voce di un dottore della Chiesa

Poiché Gesù vi ha dato un Padre così buono, procurate di essere tali da gettarvi fra le sue braccia e godere della sua compagnia.
S.Teresa di Gesù

 

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