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TESTO Commento su Marco 1,1-8

padre Paul Devreux

II Domenica di Avvento (Anno B) (07/12/2008)

Vangelo: Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Chi è Giovanni Battista oggi?

La voce della mia coscienza, il grillo parlante, oppure chi mi dà buoni consigli, ma Giovanni era qualche cosa di più: Giovanni è voce di uno che grida nel deserto, nelle città, nelle famiglie sui luoghi di lavoro, fate il possibile per poter accogliere il Signore che viene.

Giovanni è colui che capisce che c’è bisogno di questa venuta del Signore perché vede tanti suoi contemporanei scoraggiati e depressi.

Anche noi oggi vediamo la necessità di un ritorno del Signore, soprattutto per i più poveri, che sono sempre in aumento. Per questo il grido di Giovanni è pertinente anche oggi e ognuno di noi può fare qualche cosa per favorire questo ritorno nell’ambito in cui vive.

Per esempio, Giovanni Battista svolge la sua missione nel deserto, dove c’è spazio, tranquillità, bellezze naturali e un mangiare sano, come erano per loro le cavallette e il miele biologico. Questo facilita la venuta di tanta gente, ma non basta. La gente che arriva ha bisogno di essere accolta, ascoltata, capita e perdonata. Questa è la vocazione della chiesa, dei santuari, ma anche dei paesini turistici, dove la gente viene a cercare qualcosa, e spesso non sa neanche cosa di preciso, ma intuisce che li può trovare un aiuto che gli permetta di stare meglio per poter tornare a casa rinfrancati. Pertanto, chi vive in questi posti, se da più importanza alla sua vocazione di accoglienza che al guadagno, vede che la gente viene e torna volentieri e se, oltre all’accoglienza, riesce a parlare anche del Signore che viene, trasmette anche una speranza e fiumi di persone stanche e bisognose arrivano come da Giovanni Battista o a Lourdes oggi.

Io ho visto il Signore venire tante volte e lo vedo venire anche oggi; pertanto credo che verrà ancora, ovunque glielo chiediamo, aprendo strade dove noi vediamo solo muri e ponti dove vediamo solo il vuoto. L’importante è desiderare questa venuta e manifestare questo desiderio nella preghiera e con i fatti.

 

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