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TESTO Commento su Is 40,3

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

II Domenica di Avvento (Anno B) (07/12/2008)

Brano biblico: Is 40,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Dalla Parola del giorno

Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.

Come vivere questa Parola?

La frase è presente in due testi della liturgia odierna: nella prima lettura e nel vangelo. Si tratta, allora, di un invito pressante che non può passare sotto silenzio.

È evidente il richiamo all’esodo, quando un gruppo di sbandati in cerca di libertà si trova dinanzi la mutevolezza del deserto. Un luogo impraticabile, dove è difficile anche orientarsi, dove tutto muta rapidamente a ogni folata di vento. Ma è proprio qui, in questo luogo inospitale, che si vive la più forte esperienza di Dio. Un incontro che farà cadere barriere così che nell’altro si tornerà a scoprire i lineamenti del fratello: non più ammasso umano informe, ma popolo: il popolo di Dio.

È “nel deserto” che, anche oggi, Dio continua a chiamare perché gli si prepari una via, gli si appiani una strada. L’avvento sollecita a prestare attenzione ai suoi passaggi, a disporci ad accoglierlo con l’attesa operosa.

Non c’è allora motivo di piangere su una società in cui si sperimenta l’insicurezza del deserto e l’anonimato di una folla sbandata che si spintona per trovare una ragione di vita.

È qui che, in quanto cristiani, siamo chiamati a “preparare la via”, anche se questo può risultare scomodo. Ma una fede in pantofole da vivere nel tepore rassicurante della mia camera, è solo un surrogato della fede.

La vocazione del cristiano è la “strada”, una strada “da appianare” e da percorrere quotidianamente, con l’unico bagaglio della Parola e del Pane che Cristo ha messo nella nostra bisaccia.

Oggi, nel mio rientro al cuore, proverò a rivedere il mio ‘bagaglio’. Forse ho accumulato troppe cose, ho inseguito troppi interessi, fino a dimenticare il solo duplice ‘Pane’ che può darmi forza per inoltrarmi nel deserto e impegnarmi ad appianare le strade. Un lavoro che devo svolgere innanzitutto nel deserto del mio cuore, senza trascurare quello di “preparare la via” là dove vivo.

Signore, tu non guardi ai miei limiti, alla stessa mia mediocrità. Mi solleciti a rimboccarmi le maniche perché vuoi tornare a percorrere le strade delle nostre città, vuoi portare a tutti il tuo dono di libertà, vuoi renderci “Uno” con te e in te. Grazie, mio Dio!

La voce di un martire

Può darsi che domani spunti l’alba dell’ultimo giorno: allora, e non prima, noi interromperemo volentieri il nostro lavoro per un futuro migliore.
Dietrich Bonhoeffer

 

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