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TESTO Giovanni, la freccia

don Roberto Seregni  

II Domenica di Avvento (Anno B) (07/12/2008)

Vangelo: Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

La scorsa settimana la Parola di Dio ci ha investito come un bomba di caffeina per svegliarci dal sonno e prepararci ad accogliere il Veniente. In questa nuova domenica siamo raggiunti dal grido forte e inquietante di Giovanni Battista, cugino asceta del Rabbì che amava i banchetti.

Vi devo confessare che ogni anno quest’uomo mi affascina sempre di più! Mi piace perché è asciutto, diretto, cristallino e soprattutto non si lascia sedurre dalla tentazione di farsi passare per il Messia. Mi piace perché ci smaschera e ci obbliga a dirci la verità. Verità non solo sulle cose, ma prima di tutto verità su noi stessi, sulla nostra vita, sulla nostra fede. A volte ho l’impressione che ci accontentiamo di rattoppare le cose che non vanno, senza avere il coraggio della novità, senza trovare uno spazio per riprendere contatto con la verità della nostra vita e guardarci con autenticità alla luce della Sua Parola.

In poche righe Marco ci descrive la figura di Giovanni Battista. Tutto in lui è in tensione verso Gesù. Ogni sua parola e ogni suo gesto sono una freccia puntata in direzione del futuro Rabbì, che non battezzerà con l’acqua del Giordano, ma con lo Spirito Santo. Le sue parole sono traboccanti di desiderio e di attesa. Ogni sua fibra è piena di passione per il Veniente, ogni sua parola è rivolta a Lui.

Leggendo questo brano mi è venuto spontaneo paragonare l’attesa di Giovanni alla nostra. Ma noi che aspettiamo? Soprattutto “chi” aspettiamo? Quali sono i desideri che riempiono la mia vita, che gli danno forza, direzione e passione? Cosa mi manca? E soprattutto “chi” mi manca? Certo, è facile scappare da queste domande, rintanarsi nelle proprie narcotizzate certezze e via così, a testa bassa...

La Parola ci interpella, ci permette di prendere contatto con i nostri desideri più profondi, quelli che non sanno trovare parole per essere detti e condivisi. La Parola ci invita a scrollarci di dosso tutte le maschere e i travestimenti, per imparare a dirci la verità sulla nostra vita, senza paure, senza menzogne. La Parola ci fa scoprire che solo Dio può saziare i desideri del nostro cuore, dilatandoli a misura del Suo amore e del Suo dono.


Buona settimana
Don Roberto

robertoseregni@libero.it

ps Nei “Ritagli dello Spirito” (www.oratoriotirano.wordpress.com) puoi trovare alcuni testi utili (spero) per il tuo cammino di Avvento. In particolare vi consiglio un bellissimo brano di don Tonino Bello in vista della Festa dell’Immacolata e i nuovi “Video&Spirito”

 

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