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TESTO Commento a Mt 9,27

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Venerdì della I settimana di Avvento (05/12/2008)

Vangelo: Mt 9,27-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

“Figlio di Davide, abbi pietà di noi”

Come vivere questa Parola?

“Due ciechi” seguono Gesù che si allontana. In genere il vangelo ci mostra Gesù che va in cerca, che fa il primo passo. Qui si direbbe che la situazione sia rovesciata. Le folle entusiaste per la resurrezione della fanciulla morta, si accalcano intorno a Lui, ed Egli prende le distanze: non vuole alimentare attese che non hanno nulla a che vedere con la fede. Lo stesso ammonimento a custodire il silenzio, fatto ai due ciechi una volta guariti, sta a sottolineare questa sua attenzione.

I due ciechi, inconsapevolmente vengono a personificare le masse che, incapaci di vedere la luce, si sono, però, adattate all’oscurità. Hanno la Luce a portata di mano, ma non se ne rendono conto. Chiedono prodigi, e non sentono il bisogno di chiedere il miracolo che può loro aprire gli occhi.

Non così per i due che non si rassegnano a lasciar andar via il Maestro senza aver prima ottenuto la grazia di vedere. Lo seguono senza stancarsi di implorarlo, fin dentro la casa. Non temono di essere indiscreti, di spingersi troppo: il desiderio della luce è più forte di tutto.

Eccoli ai piedi di Gesù che pone loro una domanda che si direbbe retorica: cosa possono chiedere due ciechi? Ma non è qui che Egli punta: vuole spingerli a riflettere, a interrogarsi, a lasciar emergere il bisogno autentico che si nasconde dietro la loro cecità: è il cuore che ha bisogno di essere illuminato e allora tutto l’essere sarà immerso nella luce. Per questo Gesù li spinge a una professione di fede. E la luce irrompe nelle loro tenebre prima ancora che gli occhi si aprano.

È di questa Luce che oggi abbiamo bisogno, per dissipare le ombre che pesantemente avvolgono la nostra società.

È questa Luce che l’avvento ci spinge a desiderare e invocare, per noi e per tutti.

Oggi, nel mio rientro al cuore, proverò a immergermi nel buio, chiudendo gli occhi. Mi lascerò prendere dal disagio di non vedere, di non potermi muovere con disinvoltura... Prendo mai atto che anche nel mio cuore permangono zone di ombra che non mi permettono di pensare, sentire, operare in piena sintonia col vangelo. Lascerò che in me affiori il grido:

Figlio di Davide, abbi pietà di me, di noi, uomini e donne di un secolo che ha ancora tanto bisogno della tua luce.

La voce di un Padre della Chiesa

La Luce è venuta nel mondo per dare la vista al cieco e la fede a chi ne è privo.
Efrem Siro

 

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