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TESTO Piccola lezione dai Testimoni di Geova

don Giovanni Berti

I Domenica di Avvento (Anno B) (30/11/2008)

Vangelo: Mc 13,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

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“Svegliatevi” è il titolo di una delle due riviste dei testimoni di Geova. L’altra è la “Torre di guardia”, in inglese “Watchtower” nome anche della loro sede centrale a Brooklyn-NewYork.

Mi è capitato diverse volte di averne qualcuna in mano perché me le hanno date per strada o perché passate da qualche amico che mi chiede un parere sui Testimoni di Geova e sulle cose che predicano.

Non sono esperto in materia, ma so che come altre sette millenariste, poggiano gran parte della loro dottrina sull’avvento a breve termine della fine del mondo con la successiva inaugurazione del mondo nuovo promesso da Dio nelle Scritture, un mondo che secondo i Testimoni di Geova sarà qui sulla nostra terra, finalmente liberata da inquinamenti, malattie, guerre e false religioni.

Secondo loro gli uomini sono “addormentati” dalle false dottrine delle religioni e dai miti della società che ha dimenticato Dio e i suoi insegnamenti. Tra i più pericolosi nemici di Dio secondo i Testimoni di Geova ci siamo proprio noi cristiani-cattolici che invece di insegnare la vera strada che porta al Regno di Dio, leghiamo le persone a falsi insegnamenti che hanno il solo scopo di aumentare la gloria umana.

“Svegliatevi” è quindi un programma di annuncio che loro fanno porta a porta con innegabile zelo e buona volontà, come ben sappiamo e forse abbiamo sperimentato.

Ho pensato subito a questi Testimoni di Geova quando ho letto nel Vangelo il ripetuto invito di Gesù a stare svegli, a vegliare...

Sembra proprio che Gesù veda anche noi oggi addormentati spiritualmente, e che il suo grido voglia davvero farci alzare e riprendere vita. Penso che l’invito dei Testimoni di Geova non sia da ricacciare via solo come un fastidio, ma debba esser accolto come un invito a mettersi in discussione e a domandarci se per davvero, come loro pensano, siamo dei credenti addormentati e sulla strada sbagliata.

La dottrina che loro propongono ovviamente è insostenibile e piena di così grandi lacune che davvero porta fuori strada, ma non è da sottovalutare questo loro invito all’attesa di un mondo nuovo.

E’ anche il senso dell’Avvento che ogni anno viviamo in preparazione al Natale. Sono giorni nei quali, aiutati dalla Parola di Dio, noi cristiani coltiviamo una dimensione fondamentale della nostra fede che è appunto “l’attesa”.

Non posso accontentarmi del mondo nel quale vivo. Se ascolto bene il cuore so che voglio per me e per chi mi sta vicino un mondo migliore di questo nel quale viviamo. Come tutti anch’io sogno un mondo dove non si soffra più di divisioni, un mondo dove nessuno abbia l’ansia del lavoro da mantenere, dove si possa viaggiare e conoscere posti nuovi senza paura del terrorismo, dove ci sia possibilità di dialogo con tutti anche di culture e religioni diverse, un mondo dove ci si perdoni e non ci sia spazio per rancori e vendette e pregiudizi. Questo è il mondo che anche Dio sogna e che ha inaugurato proprio venendo sulla terra con Gesù.

Sento quindi il bisogno di svegliarmi davvero e di non addormentarmi quasi non avessi più la speranza che questa nuova realtà possa davvero venire.

Ci crediamo davvero che questo mondo nuovo è possibile? E’ una domanda la cui risposta non è poi così scontata. Eppure, dalla risposta che diamo, verifichiamo se crediamo o no alle parole del Vangelo. Dalla risposta verifichiamo la profondità della nostra fede.

Svegliarsi allora significa aprire le orecchie e ascoltare bene attorno per scoprire che anche se in mezzo ai tanti rumori della vita frenetica quotidiana, anche in mezzo alle urla dei litigi e delle televendite ci sono piccoli segnali del mondo nuovo di Dio. Non devono ricordarcelo solo i Testimoni di Geova (che comunque teniamo ben lontani con i nostri adesivi messi sui campanelli) ma dobbiamo ricordarcelo l’un l’altro, così come ce lo ricorda Gesù nel Vangelo di questa prima domenica di Avvento.

Facciamo in modo che né noi né chi ci sta accanto si addormenti nel sonno della depressione spirituale e del fatalismo che ci portano a pensare che in fondo il mondo sarà sempre lo stesso e che non c’è nulla da fare contro il Male e che.... Dio c’è ma rimane lontano. Ascoltiamo i piccoli sussurri del Bene che nel mondo c’è già. In fondo Dio è apparso nel mondo non con una diretta televisiva in mondovisione, ma in una culla di paglia e con il vagito di un neonato. Svegliamoci come ha fatto sua madre e ascoltiamolo anche noi...

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