PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Còorii!? Sciào!

padre Mimmo Castiglione

I Domenica di Avvento (Anno B) (30/11/2008)

Vangelo: Mc 13,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Vigilo per esser sempre pronto
e non colto alla sprovvista o sorpreso impreparato!
Guardando il cielo e le stelle mai m’assopisco.
Anche se chiudo gli occhi al firmamento,
non addormento il cuore.

Attendo solerte, teso,
per sapere quando passa il tempo!
Che arrivi lo squarcio dall’alto,
il raggio del sole

e riscaldi le acque del mare.

Io aspetto ma senza scordare. Inquieto ma senza paura. Proteso!

Io veglio la notte di giorno per scoprire imbrogli ed illusioni.

Io veglio la notte di sera per non cedere a rapine e baratti.
Col buio attento. Contento preparo l’incontro!

Quando imprevedibile busserà alla porta, al suo ritorno!

Conclusione della terza parte
dell’esteso discorso escatologico dell’evangelista Marco.
Per tre volte si dice: vigilate!
Si sottintende: con la preghiera e le opere.

Viene il figlio dell’uomo! Chi è già venuto, ritornerà! Ma sempre oggi!

Non è importante individuarne il segno o riconoscerne il tempo.
Ciò che conta è prepararsi all’incontro stando attenti!
Esser svegli, risorgere!

Senza lasciarsi andare agitati alla fretta ed alla sconsideratezza.
Miseri ricevere!
Sperare camminando verso il futuro, con impegno.

Senza fanatismi o narcosi congelanti!

Con la parabola (significato accessibile a tutti quanti!)
dell’uomo che parte per un (lungo) viaggio,
affidando la sua casa ai servi,
come fu con i talenti e con le mine,
inizia il tempo dell’attesa dell’avvento!
Ad ognuno il suo compito,
capacità di svolgimento, potestà (exousía),
con il portiere che deve vigilare
su chi esce e su chi deve entrare,
aprendo la porta, avvisando l’arrivo!
Nella buona e bella notizia di oggi,
s’esorta dunque a stare attenti.
A ciò che avviene. A tutto quanto accade!

Ma soprattutto senza delegare!

Qualche tempo fa, al Corso di Roma capitale,
mentre affannato camminavo, andavo di fretta,
un tizio mi si è avvicinato per chiedermi qualcosa.
Incurante e fors’anche un po’ impaurito,
ho proseguito a passo sostenuto
e lui mi ha gridato: “Còorii!” (Corri!).
Mi sono fermato un attimo per ascoltarmi
e lui di nuovo, stavolta intimorito, mi dice a bassa voce:

“Còorii? Sciào!” (Corri? Ciao!).

A volte si sa, la vita è una continua corsa,
è tutta un ansimare, un sospirare, un’attesa.

S’attende sempre qualcosa, ultima la morte! Ed intanto si corre!
Minacciato dalla paura, a volte sereno, comunque sia,
l’attendere non sempre è cosa buona e vantaggiosa,
soprattutto quando si spreca il proprio tempo,

aspettando ciò che non arriva. Che forse è un bene!

S’attende sempre, dunque:
A sera,

quando è il crepuscolo, contrasto di luci che confonde i volti e le idee.
A mezzanotte,
quando è buio e non si vede ed i cattivi agiscono anonimi.
Al canto del gallo,
memoria di rinnegamenti, rimorsi ed amari pianti.
Al mattino,

quando si dimenticano gli impegni presi per paura la notte precedente.
Tutto va bene ora che è giorno e non si teme.

Mentre prima, si pensa, ci s’era ingannati, era incubo, solo un sogno.

Poi all’improvviso arriva l’Atteso!
E se ti trova addormentato e senz’olio?!
Per accorgersi bisogna dunque aver pregato,
come al Getsemani, nell’orto:
il Vespro la sera tardi, di notte il Mattutino,
all’alba le Lodi e poi i Misteri al mattino.
Queste le sue parole, l’avvertimento finale,
prima che inizi la passione!

Attesa e Croce: nessuna divisione!

È necessario dunque stare attenti!
E non ubriachi, abbuffati, stonati o indifferenti!
Non c’è bisogno di calcolare il tempo il luogo e quando!
Inganno è lasciarsi andare attendendo il momento.

Bugia: non lavorare credendo imminente il passaggio!

C’è stato un tempo in cui la notte dormivo poco davvero.
Talmente tanto era il vegliare della mente
e persistente l’ansia della vita
e forte la paura della morte,
che al mattino (quand’era ancora buio),
al “risveglio” (si fa per dire),
non ero molto convinto d’essermi addormentato,
insicuro non mi sentivo proprio riposato.
Sclere arrossate e tante rughe attorno.

Solo chi ha sofferto d’insonnia può comprendere ciò che voglio dire.

Mi confortava però sapere di trovarmi in un luogo santo e tanto caro: Assisi.
Mi consolava la presenza di Onofrio, un confratello anziano,
che mi è stato padre, anche lui siciliano,
anche lui, d’essersi assopito la notte prima poco persuaso

(o almeno così diceva, forse per solidarietà o per rassicurarmi?!).
Alle quattro del mattino celebrava già la Santa Messa
nella cappellina del (Sacro) convento,
che si trovava accanto alle nostre camere da letto,
che ha raccolto e custodito lamenti, lacrime e tormente
e dalla cui finestra si scorgeva lontano
ergersi illuminata Maria degli angeli dorata.

Ascoltandolo pregare, mi sentivo almeno meno solo, in compagnia.
Ricordo ancora chi non c’è più, volato al cielo, andato via!
Grato alla tomba di san Francesco
ed a quella dei primi suoi compagni d’avventura:
Masseo, Ruffino, Angelo e Leone.
Grato anche alla tomba di Jacopa,

che tanti dolci ha regalato al santo ed ora gli riposa innanzi.
Un pezzettino del mio cuore tuttora lì si trova,
insieme a quello di chi, per farli vivere ancora si “vota”!

Un saluto a Mariangela ora suora, agnellina di Dio in ascolto.

Duro vegliare, quando si vive solitudine e si teme!
Soli anche se tra la folla, in mezzo a tanta gente.
Si ostenta non bisogno ed autosufficienza.
Che volete?! L’immagine da salvaguardare!
Che fatica esser seri e stare sempre attenti e lieti.
E non si vorrebbe pensare e sì,
desiderare d’esser di nuovo spensierati e bimbi.
Ma ormai è tardi e si è grandi, bisogna andare,
maturo il grano nei campi, è necessario lavorare,
per guadagnarsi da vivere, per poi sperare

che per un po’ di tempo s’abbia da mangiare.

PREGHIERA

Pietà o Dio, per tutte quelle volte
che ti ho accusato di lasciarmi vagare lontano da te.
Pietà per tutte le volte

che ti ho accusato di avermi lasciato indurire il cuore per non temerti
e cadere così nel baratro della solitudine,
per poi sottomettermi, implorando il tuo aiuto.

Pietà della mia ribellione, delle mie ingiustizie e delle mie iniquità.
O Dio, ti prego, sii per me padre e formami a modo.
Insegnami o Maestro a vigilare

e stare attento al tuo passaggio per non sprecare istanti e doni,

finché ho tempo operare il bene, per non temere il tuo ritorno.

 

Ricerca avanzata  (54027 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: