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TESTO Attenzione

don Roberto Seregni  

I Domenica di Avvento (Anno B) (30/11/2008)

Vangelo: Mc 13,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Evvai, si riparte! Dopo aver salutato Matteo che ci ha accompagnato per tutto lo scorso anno liturgico, la Madre Chiesa ci invita a iniziare un nuovo cammino in compagnia dell’evangelista Marco. Ripartiamo insieme per (ri)scoprire il mistero di quel Dio innamorato che irrompe nella storia dell’uomo con il vagito di un cucciolo di Messia stretto fra le braccia della giovane Maria.

Riguardo al tempo d’Avvento vorrei subito chiarire un equivoco nel quale possiamo cadere. L’Avvento non è un “bel giochino” in cui si fa finta che Gesù non sia ancora venuto e ci si mette ad aspettare tutti preoccupati che finalmente nasca il Salvatore. Gesù è già venuto! Lui è già in mezzo a noi! Siamo noi che ce lo scordiamo e viviamo come se Dio non si fosse ancora impastato con la nostra carne e con la nostra storia.

Il brano del Vangelo di questa prima domenica ruota attorno ad una mini-parabola. Dio è come quel padrone che torna all’improvviso, senza annunciarsi con un sms o con una mail... E’ proprio così: ogni ingresso di Dio nella nostra vita è libero e misterioso, non è calcolabile o intuibile. Allora, dice Gesù, è necessario essere uomini svegli e attenti per non lasciarsi sballottare e stordire dalle false urgenze del mondo. Mi piacerebbe fare una statistica: quanto tempo usiamo per scegliere e acquistare i regali da sfoderare a Natale con i nostri parenti e amici, e quanto tempo invece dedichiamo a prepararci per accogliere Gesù e riconoscerlo presente nella nostra vita?

A volte ho l’impressione che il cristianesimo sia ridotto a qualcosa di mieloso e consolante con cui addolcire le amarezze della vita. Soffro nel costatare che Dio viene tirato a destra e a sinistra, come un talismano per sfuggire le sfortune o come una super-camomilla per cercare un ritaglio di quiete... Un po’ poco, non vi pare?

Per fortuna Gesù ha in mente un'altra cosa! All’inizio dell’ Avvento 2008 ci sveglia con uno squillo di tromba: “Fate attenzione!”

Attenzione per non far diventare la nostra fede un impasto di scaramanzie e superstizioni.

Attenzione per non cadere nell’abitudinarietà che surgela la preghiera e lo stupore.

Attenzione per non mettere in stand-by la ricerca di Dio, illudendoci di essere già a posto.

Attenzione per darci una mossa e abbandonare il demone della pigrizia.

Attenzione per sfuggire al Natale finto dei buoni sentimenti, e lasciarci interpellare dal Dio che irrompe dentro storia degli uomini.

Attenzione per dare ordine alla vita, per stabilire priorità e imparare a scegliere nella logica di Dio.

Attenzione per riconoscere il volto inedito di quel Dio che in incognito si affaccia nella nostra vita...

Buon Avvento!
Don Roberto

 

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