PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Dono ricevuto

don Gianluca Peschiera (ragazzi)  

don Gianluca Peschiera (ragazzi) è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

I Domenica di Avvento (Anno B) (30/11/2008)

Vangelo: Mc 13,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Inizia l’Avvento, tempo di attesa. Ma di quale attesa si tratta? E’ il tempo adatto per attendere il Signore che viene, è il tempo per coltivare con più profondità il primato di Dio. Chi non lo coltiva, magari senza accorgersene, si concentra su altre attese, altri primati: il denaro, il benessere, il gioco, l’essere più forte, più bello, più furbo ... con il rischio di disordini e delusioni.

Se Dio ha il primo posto, invece, ogni cosa va al suo posto!

Dal Vangelo secondo Marco (13,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Siamo sempre abituati a vedere quello che manca, quello che non funziona, quello che ci fa penare. Accade nella vita personale: c’è una sottile vena di insoddisfazione che attraversa le nostre giornate e le rende grigie. Motivi per essere preoccupati ce ne sono più di uno e più di una volta riusciamo pure a ingigantirli. Quando parliamo con gli amici o i familiari, la dolente litania si ripete. Anche con il Signore siamo pronti a implorare e chiedere qualcosa che non c’è o qualcosa che non va come vorremmo.

Accade nella vita della comunità: sottili tensioni covano di frequente sotto una facciata di sorrisi e gentilezze. Ad ogni nostro incontro lamentiamo la mancanza di collaborazione, di comunione, di corresponsabilità.

Perché non potremmo imparare da san Paolo, che in più di una lettera apre i discorsi proprio dal ringraziamento a Dio?

Perché anche nelle nostre comunità non cominciamo a vedere le cose meravigliose che il Signore sta operando, proprio attraverso i doni di ciascuno? Perché non valorizziamo la storia gloriosa del nostro passato, remoto e recente, che sta a dirci che Dio ha veramente fatto tanto per noi?

Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria stranamente ufficiale il ragazzo porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto:
“Per aver strappato le erbacce dal vialetto: euro 5.
Per aver ordinato la mia cameretta: euro 8.
Per essere andato a comperare il latte: euro 3.
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): euro 12.
Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: euro 8.
Per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere: euro 4.
Totale: euro 40.”

La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente. La sua mente si affollò di ricordi. Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse: “Per averti portato in grembo per 9 mesi: euro 0.

Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: euro 0.

Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: euro 0.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: euro 0.

Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno per giorno: euro 0.

Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti do ogni giorno: euro 0.
Per la vita che ti do ogni giorno: euro 0.
Totale: euro 0”.

Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio. Quando il ragazzo ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi.
Girò il foglio e sul suo conto scrisse :” Pagato!”.

Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.

Quando nelle relazioni più strette – vedi quelle in famiglia - si cominciano a fare i conti, si rischia grosso. E’ possibile misurare l’amore? L’amore è gratuito o non è più amore.

“In un giorno caldo, preparai dei coni gelato e dissi ai miei quattro figli che potevano comprarli per un abbraccio. Quasi subito, i ragazzi si misero in fila per fare il loro “acquisto”. I tre più piccoli mi diedero una veloce stretta, afferrarono il cono e corsero di nuovo fuori. Ma quando venne il turno di mio figlio adolescente, l’ultimo della fila, ricevetti due abbracci. “Tieni il resto” disse con un sorriso”.

Che bello! Anche noi potremmo impegnarci in famiglia, aiutando i genitori quando ne hanno bisogno facendo quei piccoli servizi con il sorriso, senza sbuffare e lamentarci. Di sicuri saranno contenti per quello che fate.

 

Ricerca avanzata  (54000 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: