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TESTO Commento a Mc 13,33-34

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

I Domenica di Avvento (Anno B) (30/11/2008)

Vangelo: Mc 13,33-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Dalla Parola del giorno

“State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare”.


Come vivere questa Parola?

Si apre l’avvento: una stagione liturgica che ha i bagliori del cristallo e il caldo carezzevole di una mano di giovane madre. Inizia l’anno liturgico con questa stagione di speranza perché l’avvento è promessa certa di Uno che sta per venire.

E nella pericope di Marco del vangelo odierno, ricorre ben quattro volte l’esortazione a vigilare. Questa parola richiama il prolungarsi dell’attesa da parte delle sentinelle durante le notti. Vigilia significava prossimità dell’aurora, del giorno. Era (ed è ancora) una parola che infonde gioia. La vigilia della festa ha in sé un palpito di gioia grande. Spesso più grande della festa stessa, dentro i limiti e la fragilità di questi nostri giorni.

Ma vigilare, proprio a custodia di questo clima di attesa, a questa preparazione della festa è essenzialmente stato di veglia. Bisogna – dice il vangelo – che Colui che sta per venire non ci trovi “addormentati”. Ecco, è proprio per questo nostro ‘oggi’ questo vangelo. Ed è tempo di grazia questa stagione di avvento. Perché, in una vita accomodante e accomodata dentro tanta roba e occasioni e promesse tutte legate al terrenismo materialista e consumista, la cosa più facile è proprio l’esser preda della sonnolenza spirituale. Ci si trascina, dentro la propria anima e dentro il proprio credo NON SI VIVE. Ma i frutti sono la stanchezza di una religiosità formale e abitudinaria. Avvento? Ma sì, pensiamo alle spese per Natale. Forse in anticipo, ci guadagni!

Nel mio rientro al cuore, oggi trovo nella forza della Parola, l’efficacia curativa della parola VIGILANZA. Mi chiedo fino a che punto io soggiaccio a una pesantezza e sonnolenza spirituale e quanto suoni ‘riscossa’ l’invito a VIGILARE in questa prima domenica di avvento.

Signore Gesù, ti ringrazio per questo spazio liturgico d’AVVENTO, lieta stagione che mi risveglia a una fede più inserita in te e partecipe del mistero del tuo costante venire.

La voce di un uomo di Dio

“In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete” (S. Giovanni). Ovunque tu sia sulla terra, tu che vorresti percepire il mistero che è nel cuore del tuo cuore, intuisci in te, anche se in modo fuggevole, la silenziosa attesa di una presenza.
frère Roger

 

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