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TESTO Commento a Lc 21,1-4

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (24/11/2008)

Vangelo: Lc 21,1-4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».

Come vivere questa Parola?

Gesù è nel tempio di Gerusalemme. Alza gli occhi e, da attento osservatore, vede i ricchi che, nel tesoro dove si raccoglievano le offerte, gettano le loro. Cospicue o misurate? Il vangelo non lo dice.

A noi non è difficile immaginare una certa prosopopea nel gesto, una specie di soddisfatta sicurezza, tipico di chi, avendo molto, può permettersi di ‘brillare’ nel proprio dare qualcosa del superfluo. Ma lo sguardo di Gesù è soprattutto su “una povera vedova che vi getta due spiccioli”. Gesù stabilisce un confronto: i ricchi han dato qualcosa del sovrappiù, la donna “ha dato tutto quanto aveva per vivere”.

Ecco, il punto è qui. Anzitutto dire, a quei tempi, donna povera e vedova, equivaleva a menzionare ciò che di più misero esistesse: una donna che ha perduto il marito e per di più vive di stenti, in povertà. Un relitto umano, dunque! Eppure in quel cuore ‘germoglia’ una fede tale per cui, dando quello che le serve per vivere, in sostanza si consegna a Dio con abbandono totale; con quello che è e che ha. È questo che Gesù loda e comunica a noi come indicazione di vita.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi soffermo su questo quadro vivo e sempre attuale. C’è una radicale povertà in me, anche se non sono né vedova né quasi nulla tenente. C’è la mia condizione esistenziale che si riscatta da paure incertezze sconforto, se ho il coraggio di mettere tutto quello che ho e che sono nelle mani del Signore.

Mio Dio, ravviva in me la fede, la speranza e l’amore. Fammi vivere di te e per te. So bene che tu hai cura della mia vita.

La voce di un grande vescovo
Meglio che il pane è la sua offerta, la sua divisione"
Hèlder Camara

 

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