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TESTO Commento a Mt 25,37-40

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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) - Cristo Re (23/11/2008)

Vangelo: Mt 25,31-46 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 25,31-46

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Dalla Parola del giorno

I giusti diranno: “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?” Rispondendo, il re dirà loro: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.”

Come vivere questa Parola?

Non ora ma alla fine dei tempi la regalità di Gesù si rivelerà in una pienezza che sarà gloria di Dio e totale appagamento per ciascuno di noi. Però questo nostro essere finalmente appagati, questo ricevere noi stessi “il regno preparato fin dalla creazione del mondo” è legato a una condizione: che il Regno noi lo viviamo nella fede operando la carità, qui e ora.

Ecco il punto: vivere il Regno nella fede operando carità significa credere vitalmente che il Re (sì, il Signore Gesù!) è già in mezzo a noi, ma in incognito.

La bellezza, direi il fascino dell’avventura cristiana sta proprio qui: il Signore dell’universo, Colui per il quale tutto è stato fatto e senza del quale nulla esiste, ha voluto assimilarsi ai più piccoli, ai più deboli e poveri dei suoi fratelli. A tal punto che ha preso le loro sembianze e ha detto chiaramente che quello che facciamo a loro favore è a Lui che, in sostanza, lo facciamo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio afferrare dal clima di questa bellissima festa del Sovrano dell’universo che chiude l’anno liturgico. Mi lascio afferrare in cuore dal fascino di questo Re che “ha talmente amato il mondo” non solo da dare la vita ma da dichiararsi una sola cosa coi più poveri, soli, piccoli, bisognosi di comprensione, d’affetto, d’aiuto che io conosco e che sono forse anche in casa, in comunità con me.

Signore, rendimi capace di una fede che operi amore nella concretezza dei miei rapporti con te, o mio Re nascosto nel cuore e nella vita dei miei fratelli e delle mie sorelle, qui accanto con me.

La voce di un grande mistico
Alla fine della vita saremo giudicati sull’AMORE.
S. Giovanni della Croce

 

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