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TESTO Il comandamento più grande

don Daniele Muraro  

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (26/10/2008)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Gesù parla di due comandamenti: l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Dall’osservanza di questi due comandamenti dipende tutta la religiosità di una persona. Naturalmente questi due comandamenti sono come un concentrato di sapienza e di prescrizioni. Non eliminano ogni altro comandamento, a cominciare dai dieci di Mosé, ma indicano la disposizione d’animo necessaria per metterli in pratica con frutto.

Uno potrebbe compiere imprese strabilianti, ma se manca di carità i suoi gesti sono inutili. Ce lo conferma san Paolo: anche se uno distribuisse le sue sostanze e perfino rinunciasse alla sua stessa vita, ma non avesse in cuore la carità, non gli servirebbe a niente.

Ci possiamo chiedere allora in che cosa consiste questa carità tanto importante, perché c’è bisogno che venga comandata e quando uno può dire di avere adempiuto il comandamento.

“Carità” e “amore” sono due traduzioni dello stesso vocabolo che usano sia Gesù che san Paolo. Per capire la giusta accezione della parola amore e l’estensione del termine carità possiamo guardare subito alla risposta con cui Gesù accontenta la curiosità del dottore della Legge.

Gli ebrei e in particolare i farisei sapevano di essere obbligati a osservare tutti i comandi contenuti nelle Scritture e così ne avevano fatto un elenco che comprendeva 365 divieti e 248 prescrizioni. I comandi erano i più vari, per esempio era proibito indossare vestiti fatti di lana e lino insieme, oppure era obbligo per gli osservanti di avere dei fiocchi ai quattro angoli dei vestiti. C’erano anche dei comandi più rilevanti come il riposo del sabato e di visitare il Tempio a Pasqua. Altri comandi avevano uno spiccato valore sociale: non rubare, non prestare ad usura.

Fra tutte le prescrizioni dell’Antico Testamento Gesù riprende quella del Deuteronomio: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Esso fa parte di una preghiera che per gli Ebrei teneva il posto che per noi cristiani ha il Padre nostro e recita: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.”

Come si capisce dal testo la preghiera doveva essere recitata almeno due volte al giorno: alla mattina (quando ti alzerai) e alla sera (quando ti coricherai). Inoltre poteva essere ripetuta al momento di uscire di casa (quando camminerai per via) e al momento del ritorno a casa (quando sarai seduto a casa tua). Infine questa preghiera scritta dentro a dei rotolini fissati con un cordino poteva essere portata appesa al polso (te li legherai alla mano), oppure sulla fronte (come un pendaglio tra gli occhi).

Noi ci concentriamo sulle tre indicazioni: con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.

“Con il cuore”. Il cuore per la Bibbia è il centro dell'uomo, la parte più intima e personale di ciascuno. Non va confuso con il semplice aspetto emotivo. È il luogo profondo dove si decide l'orientamento essenziale della propria vita.

”Con l'anima”. L'anima è il luogo dove si fa esperienza del mondo, delle persone, delle cose. Non va qui preso nel senso di "parte spirituale", come in altri passi. Possiamo dire: "ama Dio con tutto te stesso", con la tua esperienza.

”Con la mente”. La mente è il luogo della conoscenza e del ragionamento, laddove abbiamo le nostre convinzioni, le idee.

L'autentico amore per Dio coinvolge dunque l'intera persona. La prova poi dell’amore per Dio si ha nell’amore verso il prossimo. Uno non può dire di amare Dio che non vede se non ama il prossimo che vede. Qui l’estensione dell’amore non è totale, ma ha un limite: ama il prossimo tuo come te stesso. Anche questo comandamento viene dall’Antico Testamento, precisamente dal libro del Levitico.

Nel discorso della montagna Gesù aveva già detto: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Adesso chiarisce che non si tratta solo di dare agli altri quello che riteniamo utile per noi, cosa che talvolta può risultare superflua, ma di riconoscere anche negli altri la nostra stessa dignità di persone umane.

Anche l’amore del prossimo come l’amore di Dio è comandato. L’amore è una passione dell’anima, ma perché diventi una virtù c’è bisogno dell’aiuto di Dio tramite la sua grazia. La confusione della coscienza seguita al peccato ha impedito a lungo all’umanità di comprendere che esiste un solo Dio. I più saggi fra gli antichi erano arrivati riconoscere un solo principio ordinatore dell’universo da cui segue la necessità per ogni uomo di rispettare l’altro, solo Gesù ha potuto parlare di perdono nei confronti di chi ci ha offeso.

In effetti questo è il vertice dell’amore: accettare di patire anche qualche dànno per amore dell’altro e perdonargli le offese ricevute. Avere compassione del prossimo è umano, ma perdonare il male subìto è divino.

Fino a queste vette ci vuole portare il comandamento dell’amore. Non ci arriveremmo mai da soli, per questo c’è bisogno che sia comandato. Nello stesso tempo quando siamo arrivati a tali vertici saremmo in grado di osservare adeguatamente anche ogni altro comandamento o prescrizione della Chiesa.

 

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