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TESTO Commento su Rm 13,8

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (07/09/2008)

Brano biblico: Rm 13,8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Dalla Parola del giorno

Verso ciascuno non avete che questo debito: amatevi gli uni gli altri. Chi infatti ama l’altro, ha compiuto la Legge.

Come vivere questa Parola?

Dopo aver parlato del giusto comportamento che i credenti, come ogni altro cittadino, devono avere nel pieno rispetto delle leggi civili, S. Paolo dilata l’orizzonte della relazionalità e proclama ciò che colma di gioia il vero cristiano che è anche vero uomo.

D’accordo! Le leggi che regolamentano l’agire umano sono molte, ma ciò che le porta a compimento è lo splendore di un comando di Dio: quello che Paolo esprime come un ‘debito’ da assolvere amando ciascuno e tutti, senza esclusione di sorta.

Si tratta del comando che è sintesi sia della legge antica che della nuova, dell’Antico come del Nuovo testamento: l’amore del prossimo. E S. Paolo viene esplicando il suo dire col dimostrare che quanto viene proibito da Dio nel Decalogo, è sostanzialmente finalizzato all’amore. E, si noti, proprio all’amore del prossimo, tendono le singole prescrizioni citate da S. Paolo: Non commettere adulterio, non uccidere ecc... Non certo nella dimenticanza dell’amore di Dio per noi e del nostro amore per lui, ma nella piena consapevolezza che, come è detto altrove nel Nuovo Testamento, non possiamo amare Dio che non vediamo se non amiamo il fratello che vediamo (cf 1Gv 4,20).

Già Virgilio, esponente dell’antica letteratura romana, aveva scritto: “L’amore vince tutto e noi ci apriamo all’amore”. Non solo la letteratura cristiana ma la Legge che tutta l’esprime e orienta la vita dei credenti è proprio questo: AMA il tuo prossimo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, prendo coscienza che per amare io sono creato. E solo amando mi realizzo, dando spazio in me alla luce e uscendo da quelle tenebre che sono l’egoismo, i vari tipi di violenza, di sopruso contro l’altro.

Signore, rendimi capace di amare il mio prossimo, cominciando da quello che mi è più vicino e sarò libero, in verità, da tristezza, affanno, ingiuste pretese egoiche.

La parola di un santo

Bellezza, ogni incanto della vita passa... Resta solo eterno l’amore, causa di ogni opera buona, che sopravvive a noi, che è speranza e religione, perché l’amore è Dio.
Giuseppe Moscati

 

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