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Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2008)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

In questo giorno in cui siamo invitati a volgere lo sguardo verso l'alto e contemplare ciò che Dio ha operato nella Vergine Maria; la Chiesa nella proclamazione della Parola di Dio ci offre gli spunti per percorrere la strada che porta verso l'alto e che Maria ha percorso prima di noi.

La bellissima, anche se breve, pericope evangelica della messa vespertina, collocata in un contesto di insegnamenti sulla preghiera e di alcune parabole e discorsi vari, ci propone la figura di Gesù Maestro.

Affascinata dalle parole e dalla dottrina di Gesù, una donna, con un fare profetico, fa sentire la sua voce di mezzo alla folla proclamando beato il grembo che l'ha portato e il seno da cui ha preso il latte.

A queste parole ci si aspetterebbe un forte applauso che andrebbe a confermare l'entusiasmo e la gioia di questa donna. Ma Gesù, secondo il suo stile, risponde proclamando beato chi ascolta e osserva la Parola di Dio.

A primo acchito è una risposta un po' strana. Ma riflettendoci è molto profonda: Gesù sta dicendo che la Madre è "Beata", non solo perché l'ha generato e gli ha offerto le cure necessarie che si offrono a qualsiasi essere umano, ma perché ha avuto fedeltà e costanza nell'ascoltare e meditare la Parola di Dio.

In questa risposta si trova il fondamento della nuova comunità cristiana che si sta raccogliendo e vuole vivere attorno a Gesù. Infatti, non c'è l'intenzione di svalutare la famiglia terrena, ma di affermare la priorità e la necessità di entrare a far parte della comunità escatologica.

Infatti il segno distintivo che deve contraddistinguere i cristiani è l'ascolto, perché dall'ascolto nasce la fede e la fede è necessaria alla salvezza, (cfr. Paolo nella lettera ai Romani).

Ascoltare è la "conditio sine qua non", è un test di ingresso per chi vuole essere accolto nella famiglia di Dio. Inoltre l'ascolto è la forma migliore di dialogo...in quanto è l'unica maniera ordinata di impostare la propria vita e di viverla in modo sereno e tranquillo.

Dall'ascolto scaturisce la volontà concreta di voler maturare e crescere nella fede per poter dare spazio alla "Voce" che parla. Allora l'ascolto diventa, seguendo l'indicazione evangelica, la base e il fondamento di ogni vocazione, l'orientamento di ogni vita.

Oltre all'ascolto, altro elemento necessario è "osservare" ciò che si ascolta. L'osservare lo possiamo avvicinare a una forma di meditazione e di custodia premurosa di ciò che ci viene detto e comunicato... cioè la nostra vita deve diventare uno scrigno all'interno del quale si custodisce un tesoro preziosissimo... tesoro che dà valore e rende lo stesso scrigno molto pregiato, unico, raro e splendido... come la vita di Maria.

Questi due elementi peculiari ci danno la possibilità di vivere bene il nostro "essere chiesa" e ci spianano la strada verso le realtà celesti alle quali oggi guardiamo. Per cui è l'ora di incamminarci e seguire le orme di Maria e lasciarci trascinare dal suo esempio di donna dell'ascolto e della meditazione. ChiediamoLe la forza e la costanza di saper sempre ascoltare suo Figlio e di custodire con gioia il tesoro della grazia che viene effuso nei nostri cuori.

Commento a cura di don Alessio De Stefano

 

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