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TESTO La “novità” di Dio che non ha bisogno di propaganda

don Ezio Stermieri  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (22/10/2006)

Vangelo: Mc 10,35-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,35-45

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 38Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

All'apertura del convegno della Chiesa italiana a Verona, un'altra pietra miliare per il cammino cristiano del nostro paese, il Cardinale di Milano ha detto che è meglio essere cristiani e non dirlo piuttosto che parlarne senza esserlo. Ed è giusto perché è la vita del cristiano, le sue scelte, la sua fedeltà, i suoi valori a parlare, a testimoniare che anche oggi si può essere cristiani e che sempre, in ogni caso, questo è a vantaggio del bene di tutta la comunità civile. Ed è proprio il vangelo di oggi a ribadire i criteri per potersi pensare cristiani, principio attivo della novità, il Regno, che il Padre, a partire da Gesù il Cristo ha posto nella storia.

Non il potere o gli stessi valori della fede asserviti al potere, propagandati per avere i voti "cattolici". La verità cristiana sulla vita, sull'amore, sulla cultura, sulla scienza e la sua funzione, sull'educazione e sui principi che devono regolare un vivere civile non ha bisogno di un potere che la difenda, di qualcuno seduto a destra o a sinistra, agli interni e agli esterni di Gesù, ha bisogno di testimonianza, diciamolo parola scandalosa, ha bisogno di servitori.

Così ha fatto Gesù per rivelare il cuore, l'azione, l'attesa del Padre. Così fa il cristiano per essere nella storia continuatore della salvezza che Egli ha portato, come libertà dal peccato che anziché servire Dio se ne serve, dalla morte che mortifica l'uomo rendendolo strumento del potere, dell'istinto che riduce l'uomo ad animale in continua lotta contro il suo simile.

Aveva visto giusto Isaia guardando al mondo nuovo di cui Dio stesso sarebbe stato inizio quando parola del "servo del Signore" che non si serve degli uomini per rafforzare il potere, ma si sarebbe posto al servizio pagando di persona.

Solo questa strada è la via della Missione della Chiesa nel mondo e, dove troviamo un missionario con il Vangelo, un medico, un insegnante, un agronomo... fiorisce, in mezzo ai poteri in lotta per spartirsi il mondo, la "novità" di Dio che non ha bisogno di propaganda, stende la mano alla nostra partecipazione, per questo anche oggi come al tempo della lettera agli Ebrei, Cristo attrae, Cristo aiuta a decidersi per il Vangelo, invia missionari perché ha risanato la nostra sete di potere, abbeverandoci al suo sangue dell'Amore.

 

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