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TESTO Tu sei malato e io sono venuto per te! KAPITOOO???

don Nazareno Galullo (giovani)  

X Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (08/06/2008)

Vangelo: Mt 9,9-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 9mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

10Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Chi è bravo non ama sempre sentirsi fare dei complimenti. Ma chi bravo non è non ama assolutamente sentirsi rinfacciare quel che è.

Se uno è scemo...e tu gli dici "sei uno scemo" questi si difenderà attaccandoti (nella migliore delle ipotesi) oppure prendendoti a calci.

Se tu vai da una persona e gli fai notare lo sbaglio o il male che sta compiendo...non sempre troverai un animo gentile a risponderti.

Provate a dire ad una persona: tu sei un malato, tu hai bisogno di cure, tu hai necessità di uno psicologo e vedete la reazione.

Sì, noi siamo davvero strani: non amiamo la verità, non amiamo soprattutto che ci venga detta. Preferiamo nasconderla. Molti amano fare le cose di nascosto...e, anche quando tutti sanno, preferiamo negare!

Gesù non è così. La sua differenza sta nel fatto che a casa di uno come Matteo, non ha paura di dire qualcosa che potrebbe dare fastidio: sono venuto per i malati, non per i sani. Insomma: Matteo, il pubblicano, l'esattore delle tasse, è un malato.

Che fa Matteo? Prende a botte Gesù perché gli dice questo, e glielo dice addirittura in casa sua? No. Matteo si sente amato, sa che le attenzioni di Gesù sono segno del suo amore.

Gesù lo ha chiamato. Proprio lui. Lui, sì, lui che meno, apparentemente, meritava una tal chiamata.

Oh come siamo puritani: pensiamo che Gesù sia per i giusti, i buoni, i perfetti, i purissimi, castissimi, levissimi...

E invece: chiama uno che non te l'aspetti. E lo chiama a seguirlo: a diventare suo discepolo. E poi lo fa apostolo (lo manderà agli altri).

È così la storia, carissimi: questa è la misericordia che Gesù vuole, questa è la stranezza che va accettata. Se sei in difetto, se sei un peccatore, se vivi nel buio delle cose che fai....aspettati un Gesù davanti alla tua strada che ti dirà: sono venuto per te.

Direte voi: ma davvero verrà Gesù davanti a me?

Sì, verrà nella persone che vi chiamerà al telefono quando meno ve l'aspettate, nell'amico che busserà alla porta, nella mamma che vi chiede qualcosa, nella nonna che dal letto è ammalata, dal TG che vi racconta i fatti della storia e del mondo, da un libro che avete appena sfogliato...insomma, il Signore userà tutto per sollecitare la vostra vita al cambiamento.

Sottovoce, senza che faccia rumore, Gesù viene accanto a voi, magari vi è già accanto..., e voi sapete che per seguirlo è necessario ALZARSI e CAMMINARE dietro a Lui, soltanto che vi piace rimanere piccoli, magari immersi nelle cose che vi danno apparente soddisfazione soltanto perché "COSI' FAN TUTTI".

Che tristezza: pensare che le cose che fan tutti siano Ok solo perché le fan tutti!

Che delusione: non aprirsi alla meraviglia, allo stupore.

Per seguire Gesù ci vuole energia, cambiamento...voglia di scoprire dove ti porterà. Insomma: ci vuole coraggio...e voi ce n'avete? O, per paura di sentirvi dire "sei malato" preferite evitare cambiando strada per non incontrare?

Ciao

Siate più simili a Matteo, il quale da quasi-onnipotente pubblicano diviene umile discepolo e apostolo. E oggi, a distanza di 2000 anni ce lo ricordiamo pure noi. Se non si fosse alzato a quell'invito, in tanti non si chiamerebbero Matteo, e forse di lui non ci sarebbe nemmeno traccia nei vangeli...

Pensateci su. Fatemi sapere
Ciao
d. Naza

 

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