PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Una vita sulla roccia

don Giovanni Berti

IX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (01/06/2008)

Vangelo: Mt 7,21-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 7,21-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. 23Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Clicca qui per la vignetta della settimana.

Ho una zia suora che per qualche anno ha abitato in un paese del Friuli, Chiusaforte. Si trova nell'alto Friuli ai piedi delle montagne, sulla strada che porta a Tarvisio e in Austria. Con la mia famiglia sono andato a trovarla quando si era appena trasferita nella comunità che gestiva la scuola materna parrocchiale. Era il 1980 e solo 4 anni prima c'era stato il devastante terremoto che aveva distrutto molti paesi di quella zona e aveva provocato moltissimi lutti. I segni del terremoto erano ancora molto evidenti lungo la strada che percorrevamo per arrivare al paese della zia. La cosa che mi colpì molto fu proprio la situazione che trovai a Chiusaforte. Il paese dopo 4 anni dal terremoto era pieno di case lesionate ma solo poche erano completamente distrutte. C'erano molte persone che vivevano in baracche ma qualcuna era già tornata nella casa sistemata o ricostruita. L'edificio più colpito era stato proprio la scuola materna delle suore, ma queste già vivevano in un grosso prefabbricato che fungeva da alloggio e da scuola materna. La cosa più sorprendente era però Raccolana, il paese appena al di la del fiume, completamente raso al suolo. Solo la chiesa e qualche casa erano in piedi ma pericolanti e inagibili mentre tutto il resto era scomparso. Le case erano state così colpite dal sisma che agli abitanti non era rimasto altro che abbattere tutto, e ora c'era solo una larga distesa di pavimenti, mozziconi bassi di muri di casa e le strade. Lo spettacolo era davvero impressionante: un paese completamente cancellato! Rimasi davvero sorpreso nel vedere come lo stesso terremoto nella stessa zona aveva avuto effetti così diversi: Chiusaforte ancora sostanzialmente in piedi e Raccolana scomparsa. Mi spiegarono che questa cosa era dovuta proprio alla diversa conformazione dei terreni sui quali i due paesi vicini erano costruiti: lo stesso evento capitato a due paesi sostanzialmente uguali e vicini aveva avuto due esiti molto diversi.

Sembra davvero la stessa cosa che Gesù descrive con la sua parabola della casa costruita sulla roccia e di quella sulla sabbia. Se prendiamo le parole del brano del Vangelo e le sovrapponiamo vediamo che sono sostanzialmente uguali, le variazioni sono piccole ma di sostanza. Le due case sembrano uguali esteriormente ed ad entrambe succedono le stesse cose (...cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti...), ma l'esito finale è assai diverso. E si comprende la saggezza e stoltezza dei due padroni solo quando la casa dell'uno rimane in piedi e l'altra cade. All'apparenza e in una situazione normale tutto sembra uguale ma quando accade qualcosa di speciale (che non risparmia l'uno e neppure l'altro) la differenza "invisibile" (come le fondamenta delle case o il terreno sul quale sono costruiti i due paesi) diventa visibile e ha conseguenze per il futuro.

Esser cristiani non è questione di dire ogni tanto con enfasi "Signore, Signore..." magari davanti ad altri e a se stessi per farci vedere "religiosi", e nemmeno è questione di appendere alle pareti di casa crocifissi e immagini sacre per far vedere che la nostra "è una casa cristiana". Esser veri cristiani non è neppure innalzare barriere contro le diverse culture, magari impedendo di costruire moschee e difendendo i capitelli e le chiesette nelle contrade o difendendo in modo agguerrito le tradizioni di questo o di quell'altro santo o santa di paese. Esser cristiani è domandarsi ogni giorno su quali basi è costruita la mia casa, cioè le mie scelte concrete di ogni giorno come le scelte della vita. Esser cristiani è affrontare la vita e tutto quel che accade con un senso di speranza profonda anche nelle situazioni più avverse. E' in certi momenti importanti della vita che si vede su quale base uno ha costruito pian piano la propria esistenza: sulla roccia degli insegnamenti di Gesù che parlano di amore, di perdono, di povertà, di accoglienza e di fiducia in Dio o sulla sabbia della ricerca continua dell'affermazione di sé e del proprio conto in banca e del potere. Ho conosciuto persone che hanno mostrato tutta la loro solidità di fede solo in una certa occasione, in un evento di lutto o malattia oppure anche in un passaggio importante della vita come un matrimonio o la nascita in un figlio o una scelta di lavoro. E nell'apparenza prima sembravano come tutti gli altri senza tante esternazioni religiose... La differenza cristiana (così come la chiama Enzo Bianchi in un suo bellissimo libro) è venuta alla luce in un certo momento significativo della vita e diventa punto di riferimento per altri.

Il terremoto non avverte quando arriva e non serve a nulla correre ai ripari mentre si sta scatenando. Così è la vita che a volte riserva eventi che non possiamo prevedere con molto anticipo. Per questo è importante controllare le fondamenta della nostra vita e chiedere a Dio di ritrovare nella sua Parola la base sulla quale costruire o ricostruire quello che siamo.

Clicca qui per lasciare un commento

 

Ricerca avanzata  (54016 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: