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TESTO La tua visita, Signore, ci colma di gioia

Monaci Benedettini Silvestrini  

Visitazione della Beata Vergine Maria (31/05/2008)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Il mese di maggio volge alla fine. Il nuovo ordinamento liturgico ci permette di finirlo in bellezza proponendoci la festa della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta. La contempliamo nel secondo mistero del gaudio, nel Santo Rosario; però in questo giorno conclusivo del mese mariano il ricordo dell'incontro delle due mamme acquista un valore tutto particolare e anche un invito pressante di volgere lo sguardo verso la Madre di Dio non tanto con atteggiamenti sentimentali, quanto con l'impegno di imitare il suo esempio di fede e di amore. L'angelo le ha preannunciato che anche la sua cugina, Elisabetta, attendeva un bambino... Maria va ad aiutare in questo frangente la sua parente portando nel grembo il Figlio di Dio: Sotto l'impulso dello Spirito Santo, Elisabetta saluta con tono profetico Maria: "Beata te che hai creduto!...". Maria risponde con il cantico di ringraziamento e di lode a Dio. I Bambini nel grembo delle madri si salutano e dimostrano la loro gioia di questo primo incontro, in attesa di altri... Tutta la scena si configura nei sogni che due mamme hanno per l'avvenire dei loro bimbi. Purtroppo un grave presentimento pervade l'animo di Maria a cui è stato annunziato che il suo Gesù sarà il salvatore del mondo... Elisabetta da parte sua capisce che in questa opera di salvezza sarà associato inevitabilmente il suo bambino, il precursore. La croce e la spada si stagliano dinanzi allo sguardo... e nonostante questo Maria eleva il suo cantico di lode e di benedizione... E' il cantico del "Magnificat"... E' il canto della maternità spirituale della Madonna verso tutta l'umanità, generata nel dolore... Potrebbe essere il nostro cantico di lode nella considerazione dei tanti ricevuti, in particolare dopo la celebrazione eucaristica e la comunione al Corpo e Sangue di Gesù. Questo incontro di mamme mi fa pensare a tante, a tutte le mamme, ai loro sogni di un avvenire fantastico per i figli, ai quali vorrebbero risparmiare ogni angoscia, amarezza e delusione... Non è stato così per Maria né per Elisabetta... forse non sarà così nemmeno per i loro bambini... E' importante però che ogni mamma li accompagni con il suo irrepetibile affetto nella vita e li affidi ogni giorno alla bontà del Signore e alla protezione della Mamma celeste. Non si sentiranno più soli nel seguire la propria strada... C'è l'affetto della mamma che li segue...e sostiene...

 

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