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TESTO Commento su 1Pt 1,24-25

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (28/05/2008)

Brano biblico: 1pt 1,24-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Tutti i mortali sono come l'erba e ogni loro splendore è come fiore d'erba. L'erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno.

Come vivere questa Parola?

Una realistica constatazione, che la conclusione illumina, sottraendo all'amara ineluttabilità di un destino crudele.

Sì, l'uomo è come l'erba dei campi il cui splendore è cosa effimera: un palpito di bellezza di cui puoi rallegrarti per poco. Afferrarsi alla prestanza fisica, alle capacità intellettive artistiche, a tutto ciò che può dare l'inebriante sensazione di aver successo nella vita, è come tentare di arrampicarsi su un filo di ragnatela per conquistare le cime.

Se la vita umana si risolvesse tutta qui, pur con le sue innegabili positività, sarebbe ben deludente! Ma ecco la Parola di Dio schiuderci orizzonti infiniti in cui spaziare fin d'ora. No, non si tratta di un 'contentino' per quietare l'ansia esistenziale e rendere meno gravoso ilo nostro andare. La Parola mi svela chi sono, la mia insondabile grandezza, la mia vocazione all'amore, il mio destino di luce. Ed essa RIMANE IN ETERNO!

Anche Gesù ha detto: "I cieli e la terra passeranno. Le mie parole non passeranno". E gli apostoli hanno riconosciuto: "Tu solo hai parole di vita eterna!".

È su questa Parola che noi cristiani fondiamo l'esistenza e di essa ci facciamo gioiosi annunciatori, nulla disprezzando di ciò che di bello e di buono il presente ci offre, anzi, valorizzandolo al massimo come un patrimonio da gestire con sollecitudine e intelligenza, nella consapevolezza che in tal modo poniamo il nostro "mattone" per l'edificazione di ciò che non conoscerà tramonto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, riconfermerò la decisione di non lasciar passare giorno senza attingere alla Parola, in modo che sia realmente "luce ai miei passi".

Ti benedico, Padre, per il cielo la terra il fiori gli uccelli... tutto il creato che rallegra il mio sguardo. Ti lodo, a maggior ragione, della vita che vedo fremere intorno a me: quella del bimbo al suo primo vagito, quella esplodente del giovane e anche quella carica di sapienza dell'anziano. Ma più ancora ti ringrazio perché di tutto ciò mi hai svelato il senso ultimo con la tua Parola.

La voce degli antichi Padri

La scienza sia il tuo cuore, e la Parola di verità, accolta con cura, sia la tua vita. Se rechi in te l'albero della verità, e porti il suo frutto, potrai cogliere sempre quei beni che –davanti a Dio- sono veramente desiderabili, che non sono toccati dal serpente né contaminati da inganno.
Discorso a Diogneto

 

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