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TESTO Commento su Gc 4,14

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (21/05/2008)

Brano biblico: Gc 4,14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare [...]. Chi sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.

Come vivere questa Parola?

In clima di Nuovo Testamento riecheggia un tema antico: quello della caducità del nostro vivere quaggiù. È un tema che nell'Antico Testamento i libri sapienziali, come il libro di Giobbe e i Salmi, hanno efficacemente sottolineato. Ma se vogliamo essere più precisi, non è inutile ricordare che sapienti di altre fedi e culture antichissimi hanno espresso con l'eloquenza della poesia, questa verità.

Per citarne uno che da tempo mi ha colpito, cito qui i versi di Simonie di Ceo (550-457 a.C.) che scrive: "Rapida passa la vita dell'uomo più forse di quanto rapida, nell'estate, batte una mosca l'ala".

Efficacissima immagine poetico-esistenziale! Vera oggi e sempre. Ai tempi nostri Eugenio Montale, con altrettanta intensità, così esprime il rapido passare della vita: "Un uomo sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."

Ma Giacomo non si ferma a farci riflettere sulla caducità della vita. Vede che in essa, "se il Signore vorrà", e col suo aiuto, noi possiamo operare il bene. Ciò che denuncia come peccato è il sapere di poter vivere questa positività e rifiutarla. Per neghittosità, indolenza, pessimismo: tutte forme di non-amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a considerare questi giorni fuggitivi che mi sono dati da vivere e il gran dono di poterli riempire di opere buone, di positività, in una parola: di amore.

Che gran tesoro è il dono della vita, mio Signore, ma quanto è grande anche la mia responsabilità. Non solo insegnami a contare i miei giorni ma anche a colmarli di pensieri, sentimenti, soprattutto gesti, opere d'amore.

La voce di un lebbroso

Sento che la vita – questo breve momento per il quale nacqui, questo spazio aperto sull'infinito, in cui sono germogliato e che ora devo gestire – è un miracolo grande.
Lino Villachà

 

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