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TESTO Commento su Marco 8,14-21

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Martedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (13/05/2008)

Vangelo: Mc 8,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

E quelli dicevano tra loro: "Non abbiamo pane". Ma Gesù, accortosi di questo disse loro: "Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, orecchi e non udite?".

Come vivere questa Parola?

Il dialogo narrato da Marco è posto, non a caso, tra la moltiplicazione dei pani e la guarigione del cieco di Betsaida. I due miracoli sono assunti da Cristo per lanciare messaggi non verbali ai suoi discepoli: quello che opera è così evidente che non ha bisogno di parole. Tuttavia, già dopo il primo evento, che ha visto più di cinquemila persone sfamarsi con pochi pani, gli apostoli non hanno ancora capito niente.

Il linguaggio del Maestro è duro, ma pure loro hanno "il cuore indurito". Anche di fronte alla memoria dei recenti prodigi di cui sono stati testimoni, i loro occhi e le loro orecchie non si sono aperti.

Tuttavia Gesù, da buon pedagogo, darà loro ancora un segnale più evidente attraverso il modo di intervento per guarire il cieco. Infatti, pur non avendo bisogno di toccare né una volta né due volte gli occhi del cieco, in questo episodio, Cristo rappresenta in maniera plastica le due fasi di conversione che i discepoli devono attraversare, prima di giungere ad una piena conformazione alla vita del Maestro.

Anche loro, come tutti, hanno bisogno di passare da una fase iniziale ad una successiva. Dapprima, allora, vedranno il mistero del Regno, in modo confuso, incerto. Poi distingueranno, maggiormente illuminata, la realtà del Cristo. Le loro orecchie si apriranno alla sua parola e i loro occhi vedranno, senza veli, ciò che il Messia è venuto ad annunciare.

Anche noi, spesso, di fronte al mistero di Dio, che si manifesta attraverso gli eventi della nostra vita, siamo in stato confusionale, ne percepiamo le ambiguità, i controsensi. Ci è difficile cogliere la luce della speranza, scorgere lo sguardo di tenerezza di un Dio vicino.

Oggi, durante lo spazio di preghiera che mi concederò, invocherò lo Spirito perché illumini la mia mente e il mio cuore e li renda capaci di cogliere il filo della Provvidenza nella vita di ogni giorno.

Parole di una Santa semplice e umile

Confidate in Gesù, mettete tutte le vostre preoccupazioni in Lui, lasciate fare a Lui, Egli aggiusterà tutto. Voi state sempre nella gioia, sempre di animo sereno.

Fatevi coraggio, Gesù deve essere tutta la vostra forza, con Gesù i pesi diventeranno leggeri, le fatiche soavi, le spine si convertiranno in dolcezze.
Santa Maria Domenica Mazzarello

 

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