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TESTO Il tessitore silenzioso

don Ricciotti Saurino  

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (11/05/2008)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

E gli Apostoli erano in attesa di un altro Consolatore, dal momento che Gesù l'aveva presentato così.

"Un altro" induce sempre a pensare ad una persona diversa. La sola espressione "un altro" fa già sentire nostalgia di chi si appresta ad andar via. Si saranno detti: "Chi sarà mai Costui? Bisogna ricominciare a fare conoscenza, mentre con Gesù eravamo diventati amici!" E la loro fantasia vagava alla ricerca di Chi potesse degnamente prendere il posto della sperimentata guida.

Chi mai sarà questo nuovo condottiero dello sparuto e mortificato nucleo di discepoli? Riuscirà con la sua persuasione a consolare l'inconsolabile stato d'animo di chi avverte forte l'assenza del Maestro? Di sicuro la sua potenza dovrà essere così impetuosa da non farne più sentire la mancanza, e il suo conforto tanto vigoroso da farne rivivere la presenza.

Solo Maria sembrava conservare una serena attesa della novità, come se la Persona in arrivo fosse a lei già nota, come se con Lui avesse già condiviso la sua storia. Ne aveva infatti sperimentato l'efficacia nel suo grembo e aveva visto fugare, nel silenzio, tutte le sue perplessità, quelle di Giuseppe e quelle della gente.

Lei, donna dai capelli ogni giorno più argentei, non dava a vedere di soffrire la mancanza del Figlio, per incoraggiare i discepoli. D'altronde viveva nell'abbandono fiducioso, proprio di chi è abituata ad attendere e non ne ha sperimentato mai la delusione.

La sua vita era stata una scuola d'attesa e aveva imparato a non contare i giorni; la sua maternità, come quella di ogni madre, le aveva spalancato un futuro di imprevisti e di sorprese umane saggiamente guidate dal Tessitore Silenzioso. Per Lei il travaglio del parto non era mai terminato e ancora adesso, anche se il suo grembo non era cresciuto, qualcosa stava per nascere, come quel giorno a Betlemme.

Quante volte aveva raccontato del primo sguardo sulla sua creatura, del primo abbraccio, del coro festoso degli angeli, dell'accorrere gioioso dei pastori, della guida di una stella luminosa.

E anche questa volta non c'è delusione, e l'ingresso è ugualmente trionfale! Il fragore di tuono supera il dolce canto degli angeli, segno dell'irrompere potente del cielo, come quando, in piena estate, il lampo si scarica violentemente sulla terra e la rende carica di energia nuova. E' arrivato il momento in cui il seme deposto da Gesù nel cuore degli Apostoli trovi la forza per scoppiare e germogliare.

Lingue di fuoco palpitano come, un giorno, la stella cometa, segno che, mentre prima tutto era incentrato in un unico punto luminoso, il Messia, ora invece i punti luminosi diventano gli Apostoli stessi, inondati di luce. E quelle parole ascoltate qualche tempo prima 'Voi siete la luce del mondo' trovano finalmente conferma e punto di accensione. Una fiammella poggiata su di una polveriera, nella quale Gesù aveva compresso i suoi insegnamenti, è pronta a brillare.

Anche la gente, come i pastori, accorre sbalordita e non trova un bambino avvolto in fasce, ma degli uomini che, come bambini, esprimono con il linguaggio affascinante e misterioso dei piccoli un'unica realtà comprensibile a tutti. Lingue di un unico fuoco, come già era avvenuto per i frammenti di un unico pane, che, pur dividendosi, parlano dello stesso calore, della stessa fonte, dello stesso amore.

Aspettavano "Uno" e lo ritrovano in tutti. Uno che si disperde in tutti e li fa parte di una nuova realtà.

E' arrivato l'atteso Consolatore che rimarrà sconosciuto ai più perché senza volto, avendo il volto di ogni battezzato, senza nome, perché amerà chiamarsi tra gli uomini col nome di ciascuno, senza corpo, per riempire chiunque gli crei spazio.

"Pericolo d'incendio" potremmo scrivere sulla fronte di ognuno di noi poiché, se siamo disponibili e ricettivi come Maria all'azione dello Spirito e Gli lasciamo tessere le trame della nostra storia, Egli ci assicura un'esplosione di santità.

 

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