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TESTO Spirito di misericordia, pace, unità e missione

padre Romeo Ballan  

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Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (11/05/2008)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-23

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Riflessioni

La Pentecoste è una festa di meraviglie! "Li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". La sorpresa scuote la gente di Gerusalemme e gli Apostoli stessi, in quel mattino di Pentecoste (I lettura). Tanti popoli diversi, con lingue differenti, parlano un linguaggio comune: sono tutti sintonizzati nel parlare delle grandi opere di Dio (v. 8-11). Lo Spirito Santo, che è appena disceso sulla comunità riunita nel Cenacolo, è l'autore di questa meraviglia: cioè del superamento di Babele e del passaggio ad una vita di comunione fraterna. Infatti, a Babele la confusione delle lingue aveva provocato la dispersione dei popoli che, con atteggiamento orgoglioso ed egoista, volevano costruirsi una città e farsi un nome (Gen 11,1-9); mentre a Gerusalemme, quando lo Spirito scende, popoli diversi riescono a capirsi e a comunicare le grandi opere di Dio. Nel cuore delle persone, lo Spirito sposta il centro di interesse: ormai non è più la ricerca egoista di sé stessi o il farsi nome, ma è il vivere in Dio e narrare le sue opere, a beneficio di tutta famiglia umana.

La festa ebraica di Pentecoste era divenuta progressivamente un memoriale delle grandi alleanze di Dio con il suo popolo (con Noè, Abramo, Mosè, Geremia, Ezechiele...). Ora, al culmine della Pentecoste (v. 1) c'è il dono dello Spirito, che ci è dato come definitivo principio di vita nuova: è Spirito di unità, di fede e di amore, nella pluralità di carismi e di culture. La I e la II lettura coniugano bene insieme l'unità e la diversità, che sono due doni dello stesso Spirito: popoli diversi che compongono la mappa del mondo intendono un linguaggio comune a tutti. S. Paolo attribuisce chiaramente allo Spirito la capacità di rendere la Chiesa unita e molteplice nella pluralità di carismi, ministeri ed attività (v. 4-6). Lo Spirito vuole una Chiesa ricca di doni diversi, ma unita; una Chiesa che non cancella, ma sa valorizzare le differenze. Perché sono una ricchezza!

Lo Spirito Santo è il frutto più grande della Pasqua nella morte (Gv 19,30) e risurrezione di Gesù (Vangelo), che Lo soffia sui discepoli: "Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati" (v. 22-23). È lo Spirito della misericordia di Dio per il perdono dei peccati. E quindi è lo Spirito della pace: con Dio e con i fratelli. È lo Spirito della unità nella pluralità. È lo Spirito della missione universale, anzi è il protagonista della missione che Gesù affida agli apostoli e ai loro successori (cf RMi cap. III; EN 75s.): "Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi" (v. 21). Sono parole che vincolano per sempre la missione con la vita della Trinità, perché il Figlio è il primo missionario inviato dal Padre a salvare il mondo, con l'amore (Gv 15,9). (Su questi aspetti, si possono vedere anche i commenti alle domeniche II e VI di Pasqua).

Il soffio di Gesù sugli Apostoli la sera di Pasqua (v. 22) è già, per Giovanni, la Pentecoste, ed evoca la creazione nuova che è opera dello Spirito, come spiega un noto esegeta: "Il gesto della insufflazione simbolizza l'apparizione di un'umanità nuova; tuttavia gli apostoli, verso i quali il gesto è diretto, sono considerati da Gesù non come il punto di partenza di questa nuova creazione, ma piuttosto come i cooperatori del Cristo e dello Spirito Santo nella realizzazione di questo grandioso disegno: è normalmente attraverso la loro mediazione che gli uomini sono strappati dal dominio del peccato e ricevono la vita nuova" (A. Feuillet). In modo vero, anche se per cammini a noi invisibili, lo Spirito dispone i cuori delle persone, anche non cristiane, per il necessario incontro salvifico con Cristo, come insegna il Concilio. (*)

Strettamente legata all'opera creativa e rinnovatrice dello Spirito è anche la Sua azione capace di sanare e guarire l'anima e il corpo delle persone. Si tratta di una energia reale ed efficace, riguardo alla quale esiste una particolare sensibilità nel mondo missionario, anche se non è sempre facile da discernere. L'azione risanatrice raggiunge a volte anche il corpo, ma molto più spesso tocca lo spirito umano, sanandone le ferite interiori ed effondendo il balsamo della riconciliazione e della pace. In un campo così sensibile, l'azione missionaria della Chiesa dovrebbe muoversi con più slancio e creatività. Lasciando da parte paure eccessive, fidandosi maggiormente dello Spirito.


Parola del Papa

(*) "In virtù dello Spirito... tutto l'uomo viene interiormente rinnovato... E ciò vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale".
Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes 22

(Testo citato tre volte da Giovanni Paolo II nella Redemptoris Missio, n. 6.10.28)


Sui passi dei Missionari

- 11/5: B. Zefferino Namuncurà (1886-1905), nato in Argentina, membro della etnia Mapuche della Araucania, e morto a Roma. Era un giovane aspirante della famiglia salesiana, modello di virtù cristiane.

- 11/5: Ricordo di P. Matteo Ricci (1552-1610), gesuita italiano, missionario in Cina: visse, morì ed è sepolto a Pechino. Fu pioniere di una nuova forma di presenza missionaria e cristiana in Cina.

- 13/5: Anniversario delle apparizioni della Madonna a Fatima (Portogallo, 1917).

- 13/5: Ricordo della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, inaugurata (2007) ad Aparecida (Brasile) dal Papa Benedetto XVI.

- 14/5: S. Mattia Apostolo, chiamato a far parte del gruppo dei Dodici Apostoli (Atti 1,15-26).

- 14/5: S. Teodora (Anna Teresa) Guérin (1798-1856), religiosa, fondatrice, missionaria dalla Francia a Indianapoli (USA).

- 15/5: S. Isidoro, agricoltore (Madrid, circa 1080-1130), sposo della B. Maria de la Cabeza: fu esempio di lavoro e di fiducia nella Provvidenza.

- 15/5: Giornata Internazionale della Famiglia, istituita dalle Nazioni Unite nel 1994.

- 16/5: B. Simone Stock (+1265), eremita inglese, entrò nell'Ordine dei Carmelitani, dando impulso alla devozione mariana e al consolidamento dell'Ordine; morì a Bordeaux (Francia).

- 17/5: S. Pasquale Baylón (1540-1592), religioso francescano spagnolo. Per il suo speciale amore e dottrina sull'Eucaristia, Leone XIII lo proclamò Patrono dei Congressi Eucaristici.

- 17/5: B. Ivan Ziatyk (1899-1952), sacerdote ucraino, della Congregazione dei Redentoristi; fu incarcerato, condannato ai lavori forzati nel campo di Oserlag, vicino a Irkutsk (Siberia), ove morì.

 

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