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TESTO Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra!

don Gianluca Peschiera (ragazzi)  

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (11/05/2008)

Brano biblico: At 2,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-23

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Il Padre ha mandato Gesù, ora Gesù manda i discepoli. Finché Gesù ha vissuto la sua esperienza terrena, Egli era il loro paraclito, cioè presenza capace di consolare, difendere e spronare.

Dopo la sua "partenza", lo Spirito Santo occuperà il suo posto per essere il nuovo paraclito.

Gli apostoli e i discepoli non parleranno mai in nome proprio, ma sempre nel Suo nome, proprio attraverso lo Spirito che Egli e il Padre hanno donato. Cioè, grazie allo Spirito Santo, gli apostoli diventano testimoni di Gesù.

Anche a noi è capitata questa fortuna: facciamola crescere e affidiamoci allo Spirito perché ce ne faccia sempre più gioiosa consapevolezza.

Dagli Atti degli Apostoli (2,1-11)

... Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.

Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio».

Com'è possibile che tante persone di varie provenienze capiscano il messaggio dei discepoli? Com'è possibile che gli stessi discepoli, prima confusi e timorosi, comincino ora con franchezza ad annunciare la Buona Notizia del Signore crocifisso e risorto? Che cosa può aver cambiato in modo così radicale le cose? Quel vento e quel fuoco che i discepoli sentono, come può aver dato fiducia e coraggio ai loro animi tanto da non avere più paura?

Il Signore l'aveva detto: "Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi vedrete". E non si è avverato ciò che aveva annunciato?

Sì, ha mantenuta la parola, come sempre. Ora, dopo l'Ascensione, sembra che Cristo lasci nuovamente i suoi amici da soli; sembra tornare la paura di aver perso ancora e definitivamente il Signore.

Ma può Gesù lasciarli soli? No di certo. Ecco allora che manda su di essi un dono, che permetterà di sentirLo presente e vicino, anche senza vederlo o toccarlo.

È questa vicinanza nello Spirito Santo che permette ai discepoli di non avere paura e annunciare a tutti che Cristo, Figlio di Dio, è morto ed è risorto per la salvezza di tutti gli uomini ed è salito al Padre a preparare un posto per tutti.

Un commento per ragazzi

Il segno che certifica che lo Spirito Santo agisce nel cuore delle persone è il Battesimo.

All'inizio del Cristianesimo, il Battesimo era ricevuto quasi esclusivamente dagli adulti: era un dono, ma era chiaro che era anche una scelta pienamente consapevole.

Però, penso che molti di voi abbiano sentito che, la notte di Pasqua, a Roma il Papa ha dato i sacramenti dell'Iniziazione (Battesimo, Cresima ed Eucaristia) a sette adulti, tra cui un uomo di nome Magdi Allan, che ora si chiama Cristiano, vice direttore del Corriere della Sera. Lui ha conosciuto il Signore Gesù, si è preparato e ha chiesto di diventare cristiano di nome e di fatto! Un dono e una scelta, insieme.

Spesso dalle nostre parti, oggi - come da molti secoli - il battesimo è richiesto dai genitori e a riceverlo perciò sono dei bambini. Potrebbe sembrare un dono sprecato: come può agire lo Spirito di Dio nei fanciulli di due o tre mesi, come fanno a sceglierlo? Ma Dio attraverso il battesimo segna indelebilmente quelle creature che diventano "a tutti gli effetti" suoi figli. Certo, serve la forte collaborazione dei genitori e dei padrini e di tutta la comunità cristiana. Lo Spirito Santo agisce nel battesimo dando una nuova vita a chi lo riceve, ma rinnova la vita e responsabilizza tutta la Chiesa.

Certamente questo sacramento (come tutti i sacramenti) non agisce in modo magico, deve esserci la continua ricerca della conversione e della vicinanza a Dio; ed è anche per questo che ad un certo punto del cammino spirituale il cristiano è chiamato a riconfermare la sua fede, attraverso la Cresima. Attraverso questo sacramento si rinnova il contratto con Dio, e lo Spirito di Dio riversato abbondantemente è capace di cambiare la vita a chi lo riceve, come la cambiò agli apostoli.

Ma Dio, si sa, non è affatto tirchio e chi chiede il suo Spirito con cuore umile e sincero non rimarrà deluso! Il Signore è consapevole delle nostre difficoltà e delle nostre croci ed è disposto con immenso amore ad aiutarci ad affrontarle con il Suo aiuto, con l'aiuto del Suo Spirito!

Affidiamoci a Dio anche quando sembra andare tutto storto, chiediamogli che ci mandi il suo Spirito ad alleviare le nostre sofferenze e Lui non ci lascerà soli.

L'angolo delle curiosità: Pentecoste

Pentecoste, deriva dal greco e letteralmente vuol dire "cinquantesimo" giorno; è una festa della tradizione ebraica e successivamente di quella cristiana. Infatti, per noi discepoli del Signore Gesù, cade nel cinquantesimo giorno dopo la sua Pasqua di morte e risurrezione e ne rappresenta il frutto maturo. E' la grande solennità che fa memoria della discesa dello Spirito sugli apostoli, la possibilità che Dio dona agli uomini per vivere l'alleanza nel suo amore. E' di domenica, ed è quindi una festa mobile, dipendente dalla data della Pasqua.

Il termine Pentecoste era utilizzato in origine dagli ebrei come festa della mietitura, del granaio pieno. Successivamente, diviene la festa che commemora l'Alleanza del Sinai tra Dio e il suo popolo, tramite le due tavole della Legge; due, perché una copia la conserva Dio, l'altra il popolo, rappresentato da Mosè. Un'alleanza bilaterale quindi, che impegna entrambi i contraenti.

Il significato cristiano si aggancia a questo: ora l'alleanza con Dio è nello Spirito Santo, una novità che entra in ogni persona e permette quella fedeltà al suo amore che tanto fa gioire il nostro cuore, che trova piena soddisfazione proprio nel rapporto con il Signore.

 

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