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TESTO Commento su Giovanni 16,23-28

Comunità Missionaria Villaregia (giovani)  

Sabato della VI settimana di Pasqua (03/05/2008)

Vangelo: Gv 16,23-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà". Quante volte noi dubitiamo che le nostre preghiere vengano ascoltate. Qui Gesù ce ne dà la conferma: non solo le preghiere vengono ascoltate, ma vengono esaudite. Perché allora tante volte la mia preghiera non ottiene quanto viene chiesto? Gesù ci dice delle condizioni:

1. Dobbiamo chiedere al Padre. Chi chiede al Padre è il Figlio, è colui che si sente figlio. Noi molte volte trattiamo Dio da Padrone, da Padrone un po' cattivo, despota... Siamo come il servo della Parabola che dice: "Sapevo che eri un Padrone severo... per questo ho nascosto il talento." Dio Padre ascolta la preghiera del bambino, del povero, dell'ammalato, di colui che si fa piccolo, umile e si nasconde nel palmo della sua mano, certo di venire esaudito.

2. Una seconda condizione è chiedere nel nome di Gesù. E' Gesù il Figlio e chiedere nel suo nome è entrare in questa figliolanza, in questo abbraccio amoroso tra il Padre e il Figlio. Il Padre nulla può negare al Figlio e per questo il Padre risponderà alla nostra preghiera se fatta nel Figlio.

 

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