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TESTO Commento su Giovanni 14,15-21

Omelie.org (bambini)  

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (27/04/2008)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Il Vangelo di oggi è la prosecuzione di quello di domenica scorsa. Dopo aver rassicurato gli apostoli che non li sta abbandonando, per cui non devono sentirsi soli e tristi, il Maestro e Signore aggiunge ancora un impegno importante, da vivere mentre aspettano il suo ritorno.

Siccome anche noi siamo discepoli che vogliono attenderlo con il cuore pronto, ascoltiamo con attenzione il suggerimento che Gesù ci dà: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti"

Il Signore non sta svalutando le parole di affetto che gli apostoli non si stancano di dirgli! Sa bene che le parole sono importanti, hanno un valore immenso. Dire (e sentirsi dire!) ad alta voce: "ti voglio bene", "sei prezioso per me", "mi sei caro", fa bene al cuore, ci fa sentire avvolti dall'amore e dalla gioia!
Però le parole da sole non bastano!

Ne sa qualcosa Romina, una bambina che abita vicino a casa mia e che proprio pochi giorni fa mi raccontava quello che le è accaduto. Romina ha 7 anni e l'anno scorso, in prima elementare, aveva fatto amicizia con Ludovica, una compagna di classe. Ludovica sembrava davvero una buona amica: appena potevano parlottavano insieme, trascorrevano insieme la ricreazione, si scambiavano le figurine delle Winx...

Ludovica ripeteva spesso: "Vedrai, saremo amiche per sempre!... tu sei proprio speciale, Romi! Come sono fortunata ad avere un'amica come te!... Ti voglio tanto tanto bene!"

Naturalmente Romina era felicissima di queste parole che sentiva dire dalla sua carissima amica!

Poi, quest'anno, quando a settembre si sono ritrovate per l'inizio della scuola, Romina è rimasta stupita: Ludovica quasi non le ha rivolto la parola, un saluto freddino e veloce. Romina si è seduta nel banco accanto a Ludovica, ma era come star seduta da sola. Niente sorrisi, niente bei discorsetti sottovoce, niente ricreazioni insieme...

Per ogni piccola cosa, Ludovica accusava Romina alla maestra, dicendo che la disturbava e la distraeva, anche se non era per nulla vero! La cosa peggiore è stata quando un giorno Romina è stata male a scuola, ha vomitato e Ludovica ha cominciato a prenderla in giro, insieme ad altre bambine: "Sei vomitosa!" le gridavano dietro, oppure canticchiavano: "Romina vomitina!"

La povera Romina non sapeva che pensare e ha chiesto a Ludovica, qualche giorno dopo questi fatti: "Ma cos'hai? Perché non giochi più con me? Perché mi tratti così? Che cosa è successo?"

"Nulla... - ha risposto Ludovica – solo che quest'estate ho fatto amicizia con un'altra bambina del mio palazzo e ormai sto sempre con lei..." e senza aggiungere altro se n'è andata a parlare con altre compagne.

A Romina è venuto da piangere ed è andata a sedersi mogia mogia. Come per incanto si è vista comparire davanti un pacchetto di fazzolettini di carta. Ha alzato gli occhi, ed era Guido, un altro compagno.

Guido non ha fatto grandi discorsi, ha solo tirato fuori una caramella alla fragola e l'ha offerta a Romina e poi si è messo ad insegnarle come costruire un bell'aeroplanino di carta. Dopo un po', a Romina le lacrime si sono asciugate e mentre nel corridoio provavano insieme a far volare i loro aeroplani, si è messa a pensare.

Guido non le ha mai fatto grandi discorsi o grandi promesse di amicizia. Ma c'è sempre. Fin dalla scuola materna hanno trovato il modo di giocare insieme volentieri, senza dispetti e senza arrabbiature. Quando lei è da sola, Guido è sempre andato a cercarla per coinvolgerla in qualche gioco. La mattina, la saluta sempre con un bel sorriso. Quando si è ammalata con la varicella, Guido le ha copiato ogni esercizio e ogni dettato, in modo che lei da casa potesse recuperare. E durante le vacanze di Natale le ha anche insegnato ad andare in bici senza le rotelline laterali.

Così Romina mi ha spiegato: "Ludovica diceva sempre che eravamo le migliori amiche del mondo, che niente ci avrebbe mai separate, che mi voleva un mondo di bene... e poi guarda come si è comportata! Invece Guido non ha mai neppure detto di essere mio amico, ma è sempre così buono e gentile che si capisce subito che mi vuole bene come un amico vero!"
Siamo tutti d'accordo con Romina, vero?

Bene! Gesù ci sta dicendo la stessa cosa che ha pensato Romina: le parole possono dire cose bellissime, ma è solo la vita di tutti i giorni, i gesti, le gentilezze, i sorrisi, il tempo passato insieme, che dimostrano se quelle parole sono vere oppure sono solo fiato al vento.

Perciò lui, che è il Signore e il Maestro, ci dice cosa fare, come fare, per dimostrargli che lo amiamo davvero: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti"

Non sta chiedendo molte cose, Gesù: è una sola la prova che chiede, per far vedere che non siamo amici suoi solo a parole, ma con i fatti, nella vita di ogni giorno: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti"

Ora, non so com'è per voi, ma so che a molti la parola comandamenti sta un pochino antipatica. Fa pensare a parole come "ordini, comandi", qualcosa che ci viene imposto, che siamo obbligati a fare, e quindi ci dà fastidio.

Ma non c'è nessuna costrizione in quello che il Signore ci sta proponendo, proprio no!

Non ne siete sicuri? Allora forse è bene ricordarci quali sono i comandamenti di cui sta parlando Gesù.

Subito mi vengono in mente due situazioni in cui il Maestro parla dei comandamenti, e penso che le ricordate anche voi.

Quando il fariseo lo interroga per sapere qual è il più grande di tutti i comandamenti, Gesù gli risponde: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso."

E poi, durante l'Ultima Cena, il Maestro annuncia: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri."

Ecco, tutto qui: niente ordini severi, niente minacce, niente di pesante! questi tre, brevi e chiari, sono i comandamenti da rispettare ed osservare per dimostrare al Signore che lo amiamo davvero, che siamo veramente suoi amici!

Che cosa hanno in comune questi tre comandamenti? Un verbo: amare.

Amare il prossimo, amarsi l'un l'altro, amare nello stesso modo in cui ci ama Gesù.

Questi sono i comandamenti che il Maestro ha lasciato e restiamo tutti un po' stupiti: per dimostrare al Signore che lo amiamo e che siamo suoi amici, dobbiamo semplicemente amare!
L'amore lo si dimostra amando.

E l'amore per Dio si dimostra amando le persone che abbiamo accanto, le persone con cui condividiamo la vita di tutti i giorni.

Non c'è altro da fare, non ci sono impegni più grandi o più importanti di questi. Se davvero amiamo il Signore, se davvero vogliamo essere amici suoi, l'unico compito che ci aspetta è amare. Ogni gesto d'amore e di amicizia verso i nostri genitori, i fratelli e le sorelle, i compagni di scuola, gli amici in oratorio, i compagni di squadra, la gente che incrociamo per strada... sono tutti modi per dire al Signore Gesù che lo amiamo davvero!

Commento a cura di Daniela De Simeis

 

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