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TESTO Commento Giovanni 14,1-12

Omelie.org (bambini)  

V Domenica di Pasqua (Anno A) (20/04/2008)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Il Vangelo di questa domenica comincia con delle parole bellissime. È Gesù che sta parlando e l'evangelista Giovanni ci riferisce il suo discorso.

Gesù sa che ormai non gli resta molto tempo da trascorrere in compagnia dei discepoli e quindi vuole rassicurarli, far loro capire che non li lascerà mai. Perciò dice: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me."
Che vuol dire turbato?

Il Maestro conosce il cuore dei suoi amici, sa prevedere anche le loro reazioni. Per questo sa che presto i Dodici e gli altri discepoli, si troveranno con dentro un miscuglio di emozioni: paura, tristezza, solitudine, incertezza...

Paura, di fronte al rischio di essere anche loro arrestatati e condannati a morte. Tristezza, al pensiero di tutta la sofferenza vissuta da Gesù. Solitudine, perché a ciascuno mancherà tanto la presenza del Maestro. E infine incertezza: che fare? Dove andare? Come comportarsi?

Per questo dice loro: "Non siate tristi, non preoccupatevi, non spaventatevi! Anche se fra poco non mangeremo più insieme, non converseremo, non cammineremo insieme per le strade, io non vi lascio soli. Fidatevi di me e del Padre mio! Non vi lascio per sempre: vado a prepararvi un posto nella casa del Padre mio e quando tutto sarà pronto tornerò a prendervi e vi porterò con me. Perché vi voglio bene e desidero che anche voi stiate dove sto io!"

Mi piace sempre quando mi accorgo che il Signore Gesù vive tutte le nostre emozioni, tutti i nostri sentimenti! In questo brano del Vangelo, è facile accorgercene, perché a noi capita proprio ciò che il Maestro descrive: quando vogliamo bene a qualcuno vogliamo starci sempre insieme! E Gesù desidera proprio questo, per i suoi amici, che siamo anche noi!

Ma com'è il luogo dove sta andando il Signore? Com'è la casa del Padre?

Gesù non ce la descrive, però qualcosa riusciamo a intuirla anche da soli! Certo, non sappiamo neppure se è proprio una casa, come quelle dove abitiamo noi, o se invece ha pareti di vento, scale di alberi, tetto di cielo e pavimento di mare... Non sappiamo com'è fatta, quante stanze ha, però siamo sicuri che c'è posto per tutti!

Questa dimora di cui il Maestro ci parla, non sappiamo immaginarla, però se è il luogo dove staremo per sempre con Gesù, Dio Padre e lo Spirito Santo, allora è senza dubbio il posto dove si concentra la forza dell'amore! è la casa della serenità e della gioia, la casa dove stare in comunione tra di noi e con Dio!

E tutto questo, pensiamoci, tutto questo amore, tutta questa gioia, tutta questa pace, sarà per sempre, senza fine!

Davvero si resta senza fiato! E magari ci vengono dei dubbi: "Ma davvero verrà a prenderci, il Maestro? Davvero ci porterà con sé in questo luogo meraviglioso?"

Il Signore lo sa, che viene da pensare così, e infatti, per rassicurare ancora meglio gli apostoli, aggiunge ancora un'altra cosa: "del luogo dove io vado, conoscete la via."

Subito interviene Tommaso, per correggere il Maestro: "Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?"

Giustamente, con molto buon senso, Tommaso fa notare che siccome Gesù non ha detto dov'è che sta andando, loro, gli apostoli, come possono conoscere la strada da percorrere per raggiungerlo?

Tommaso sta pensando a un posto che si possa raggiungere con un po' di cammino, seguendo le indicazioni di una mappa... e invece il Maestro lo sorprende con questa risposta: "Io sono la via, la verità e la vita."

Non c'è che dire: certe volte Gesù parla proprio in modo strano! Domenica scorsa che detto che era la porta delle pecore. Adesso dice di essere la via, la verità e la vita.

Proviamo insieme a capire meglio di che cosa sta parlando il nostro amato Maestro.

Quando diciamo via, subito ci viene in mente una strada, un percorso, un sentiero... normalmente è così, questo è il primo significato che tutti capiamo.

Ma anche una persona può diventare una via, come sostiene Gesù: per esempio, i nostri genitori sono per noi una via, perché ci insegnano ogni giorno tante piccole cose che ci fanno crescere e vivere. Abbiamo imparato da loro a parlare, a sorridere, a condividere, a fare le coccole... Ci sono cose che non si imparano a scuola, che non si imparano sui libri e neppure serve qualcuno che ce le spieghi: sono cose che si imparano osservando e poi facendo nello stesso modo.

Sapete allacciarvi le scarpe? Sì? Bravi! Ma se avete imparato, non è stato perché qualcuno ve l'ha spiegato con un bel discorso, ma solo perché la mamma o papà o un'altra persona più grande, si è messo vicino a voi e vi ha mostrato una, due, dieci, cento volte, cosa fare con i legacci!

Non ci sono libri che insegnano ad allacciarsi le scarpe: lo si impara stando accanto a chi lo sa già fare. Quella persona che ci mostra come fare, che dedica tempo per farci imparare una cosa nuova, che sta accanto a noi, mentre proviamo e riproviamo, diventa per noi una via, diventa il percorso che ci fa diventare capaci di una abilità nuova.

Proprio in questo senso Gesù dice che è la via perché, attraverso la Sua Parola, continua a mostrarci con la sua vita cosa fare per essere secondo il cuore di Dio. Ci dedica tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per crescere nella capacità di amare come Lui, perdonare come Lui, comportarci come Lui...

Quindi per prima cosa, Gesù si fa per noi via. Ma nel rispondere a Tommaso, il Maestro dice anche: "Io sono la verità"

Noi sappiamo che una persona dice la verità quando le sue parole combaciano perfettamente con la realtà, con le sue azioni. Se uno dice che ci vuole bene, ma poi ci tratta malissimo, ci insulta, ci fa i dispetti, ci prende in giro, rovina le nostre cose, non vuole mai stare in nostra compagnia... voi ci credete che quello vi vuole bene davvero? Certo che no! Le parole che ha pronunciato sono false, non sono vere e lo dimostrano i gesti di tutti i giorni!

Invece Gesù non è così: ogni parola che lui ci dice, corrisponde perfettamente alla realtà. Quando ci dice che ci vuole bene, che è disposto a morire per amore degli amici, sta dicendo la perfetta verità, e infatti è arrivato a morire sulla croce per amore.

Quando ci parla di Dio e ci spiega che è Padre e ci ama, non sta mentendo, sta dicendo proprio proprio la verità, perché nessuno conosce bene il cuore di Dio Padre, se non proprio lui, Gesù, che è il Figlio.

Possiamo fidarci, possiamo credergli, perché in ogni situazione il Maestro e Signore ha dimostrato non solo di dire la verità, ma di fare la verità, cioè di comportarsi secondo quello che ha detto e promesso.

Infine, sempre nella risposta data a Tommaso, Gesù dice ancora: "Io sono la vita"

Non so se capita anche a voi, ma di solito, un po' tutti, non ci pensiamo mai al fatto di essere vivi! È così normale vivere, respirare, correre, parlare, sognare, giocare, stare in buona salute... che ci accorgiamo di quanto sia grande questo dono solo quando viene a mancare! Se muore qualcuno che conosciamo, allora ci rendiamo conto di essere in vita, di ricevere ogni giorno questo dono immenso dalle mani di Dio. Ma questa vita, così bella eppure così fragile, è solo un pallido riflesso della vita senza fine che Gesù racchiude in sé e che vuole offrire anche a noi!

Se amiamo la nostra vita, se siamo contenti ogni giorno di poterci svegliare vivi e pieni di slancio, allora subito capiamo che cosa meravigliosa, stupenda, straordinaria, Gesù ci sta offrendo, invitandoci a seguire Lui, per riempirci di questa vita che sgorga da Lui stesso!

Dire che Gesù è "la via, la verità, la vita", vuol dire allora che il Maestro è colui che ci mostra come vivere secondo il cuore di Dio; vuol dire che Cristo Gesù è colui che non ci inganna, non dice bugie, ma realizza nella sua vita ogni parola che pronuncia; vuol dire che il Signore è l'unico che può donarci la vita per sempre, piena e bellissima!

Allora fermiamo un istante in silenzio per dire al Signore che sì, davvero, con tutto il cuore crediamo che lui è la via, la verità e la vita.

E in questa settimana, ogni volta che ci sentiamo soli, tristi, preoccupati, spaventati, possiamo ripetere a noi stessi le parole che Gesù ha rivolto agli apostoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me."

Commento a cura di Daniela De Simeis

 

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