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TESTO Commento Giovanni 14,21-26

a cura dei Carmelitani  

Lunedì della V settimana di Pasqua (11/05/2009)

Vangelo: Gv 14,21-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

1) Preghiera

O Padre, che unisci in un solo volere
le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché fra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori
dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni 14,21-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui". Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?" Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto".

3) Riflessione

• Come dicevamo prima, il capitolo 14 del Vangelo di Giovanni è un bell'esempio di come si faceva la catechesi nelle comunità dell'Asia Minore alla fine del primo secolo. Mediante le domande dei discepoli e le risposte di Gesù, i cristiani formavano la loro coscienza e trovavano un orientamento per i loro problemi. In questo capitolo 14, abbiamo la domanda di Tommaso e la risposta di Gesù (Gv 14,5-7), la domanda di Filippo e la risposta di Gesù (Gv 14,8-21), e la domanda di Giuda e la risposta di Gesù (Gv 14,22-26). L'ultima frase della risposta di Gesù a Filippo (Gv 14,21) forma il primo versetto del vangelo di oggi.

• Giovanni 14,21: Io lo amerò e mi manifesterò a lui. Questo versetto presenta il riassunto della risposta di Gesù a Filippo. Filippo aveva detto: "Mostraci il Padre e questo ci basta!" (Gv 14,8). Mosè aveva chiesto a Dio: "Mostrami la tua gloria!" (Es 33,18). Dio rispose: "Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo" (Es 33,20). Il Padre non può essere mostrato. Dio abita una luce inaccessibile (1Tim 6,16). "Nessuno mai ha visto Dio" (1Gv 4,12). Ma la presenza del Padre può essere sperimentata mediante l'esperienza dell'amore. Dice la prima lettera di San Giovanni: "Chi non ama non conosce Dio, perché Dio è amore". Gesù dice a Filippo: "Chi osserva i miei comandamenti, costui mi ama. E chi mi ama sarà amato dal Padre mio. Io anche lo amerò e mi manifesterò a lui". Osservando il comandamento di Gesù, che è il comandamento dell'amore al prossimo (Gv 15,17), la persona mostra il suo amore per Gesù. E chi ama Gesù, sarà amato dal Padre e può avere la certezza che il Padre si manifesterà a lui. Nella risposta a Giuda, Gesù dirà come avviene questa manifestazione del Padre nella nostra vita.

• Giovanni 14,22: La domanda di Giuda, domanda di tutti. La domanda di Giuda: "Come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?" Questa domanda di Giuda rispecchia un problema che è reale fino ad oggi. A volte sorge in noi cristiani l'idea di essere meglio degli altri e di essere amati da Dio più degli altri. Attribuiamo a Dio distinzioni tra la gente?

• Giovanni 14,23-24: Risposta di Gesù. La risposta di Gesù è semplice e profonda. Ripete ciò che ha appena detto a Filippo. Il problema non è se noi cristiani siamo amati da Dio più degli altri, o che gli altri sono disprezzati da Dio. Questo non è il criterio per la preferenza del Padre. Il criterio della preferenza del Padre è sempre lo stesso: l'amore. " "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole". Indipendentemente dal fatto che la persona sia o no cristiana, il Padre si manifesta a tutti coloro che osservano il comandamento di Gesù che è l'amore per il prossimo (Gv 15,17). In cosa consiste la manifestazione del Padre? La risposta a questa domanda è stampata nel cuore dell'umanità, nell'esperienza umana universale. Osserva la vita delle persone che praticano l'amore e fanno della loro vita un dono agli altri. Esamina la loro esperienza. Indipendentemente dalla religione, dalla classe, dalla razza o dal colore, la pratica dell'amore ci dà una pace profonda ed una grande gioia che riescono a vivere insieme al dolore ed alla sofferenza. Questa esperienza è il riflesso della manifestazione del Padre nella vita delle persone. E' la realizzazione della promessa: "Io ed il Padre mio vivremo in lui e prenderemo dimora in lui.

• Giovanni 14,25-26: La promessa dello Spirito Santo. Gesù termina la sua risposta a Giuda dicendo: "Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Gesù comunica tutto ciò che ha udito dal Padre (Gv 15,15). Le sue parole sono fonte di vita e devono essere meditate, approfondite ed attualizzate costantemente alla luce della realtà sempre nuova che ci avvolge. Per questa meditazione costante delle sue parole, Gesù ci promette l'aiuto dello Spirito Santo: "Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto. "

4) Per un confronto personale

• Gesù disse: Noi verremo a lui e prederemo dimora presso di lui. Come sperimento questa promessa?

• Abbiamo la promessa del dono dello Spirito per aiutarci a capire la parola di Gesù. Invoco la luce dello Spirito quando mi appresto a leggere e a meditare la Scrittura?


5) Preghiera finale

Canti la mia bocca la lode del Signore
e ogni vivente benedica il suo nome santo,
in eterno e sempre.
(Sal 144)

 

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