TESTO Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
don Gianluca Peschiera (ragazzi) Centro Pastorale Ragazzi
IV Domenica di Pasqua (Anno A) (13/04/2008)
Vangelo: Gv 10,1-10
1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni di oggi il Papa ha scelto il tema: Le vocazioni al servizio della Chiesa\missione. Agli Apostoli Gesù risorto ha dato questo incarico: "Ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt 28,19), e ha assicurato la sua protezione.
L'invito del Papa perciò è riscoprire la Chiesa come missionaria nel suo insieme e in ogni suo membro. Missione che quindi diviene particolarmente efficace quando è condivisa in modo comunitario, "perché il mondo creda" (cfr Gv 17,21).
E' dai sacramenti del Battesimo e della Cresima che ogni cristiano trova l'origine della chiamata a testimoniare e ad annunciare il Vangelo.
Il papa sottolinea come "la dimensione missionaria è specialmente e intimamente legata alla vocazione sacerdotale". Preghiamo allora oggi, in particolare, perché il Signore chiami ancora numerosi e santi sacerdoti, disposti alla missione dell'annuncio del Vangelo sullo stile del buon pastore in tutto il mondo.
Nella parola e nell'esempio di Gesù dovremmo riconoscere la strada attraverso cui arrivare a Dio.
Una via senza sotterfugi o inganni, che si rivela anche nella sua realtà di sacrificio e fatica.
Tramite suo Figlio Gesù, Dio è entrato fisicamente nell'ovile del mondo per condurci lungo questa strada, dove, per disagiata che essa sia, potremo contare sulla sua voce, suono protettivo che ci fa da guida.
Egli, con la morte e risurrezione di Gesù, ci ha preceduto e ci precede sul cammino della vita, ma lascia a noi mettere un passo dopo l'altro su questa strada.
Facciamo attenzione ai richiami di voci estranee, anche quando promettono di portarci fuori dal recinto in braccio: per quanto anche "briganti e ladri" possano avere voci suadenti, non ci rivelano la destinazione finale verso cui corrono; ed essere sulle loro spalle può diventare un limite alla nostra libertà di scelta.
Dal Vangelo secondo Giovanni (10,1-10)
In quel tempo Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
Un commento per ragazzi
La Bibbia spesso usa l'immagine di Dio come il pastore del suo popolo considerato come il suo gregge. Gesù si identifica come il pastore buono e pure bello (l'aggettivo greco sarebbe proprio "affascinante, bello").
Oggi tale rappresentazione è quasi sconosciuta e parlare di "pecore" assume un tono strano, al limite dell'offensivo. Infatti è considerato una pecora chi è senza carattere, senza iniziativa, capace solo di andare dietro agli altri come un pecorone! "Gregge" è una parola vista come massa anonima, dove la personalità quasi scompare... Occorre fare uno sforzo di comprensione profonda per interpretare correttamente ciò che la Parola di Dio indica.
Nella Bibbia questa immagine ha un significato molto positivo. Il Pastore è colui che guida con amore il suo gregge, provvede perché rimanga unito, difende le sue pecore dai pericoli. Il buon pastore conosce le pecore ad una ad una (non sono anonime) e si preoccupa per ciascuna di esse, le conta quando ritornano all'ovile perché nessuna vada perduta e se ne manca una, lascia le altre per cercare quella perduta. La sua voce è una voce amica.
Tutto questo non ha forse un importante e confortante valore anche per noi oggi?
Infatti si sente dire che siamo tutti figli di un'epoca di avvilimento e depressione. Tanti, troppi si sentono frustrati, delusi. La violenza, lo sfruttamento dei poveri da parte dei ricchi, il clima di anonimato, tipico della nostra civiltà, l'essere considerati solo numero, la manipolazione politica e dei mass media a scopo di potere... sono tutti segnali che dicono che anche l'uomo d'oggi è come pecora senza pastore.
La figura di Gesù\Pastore capovolge tutto questo: il Signore instaura rapporti personali con ciascuno di noi, rapporti d'amore, d'affetto, legami dove non è possibile naufragare nell'indifferenza. Egli ci conosce, noi lo conosciamo. Lo sentiamo vicino in ogni istante della nostra vita, interessato con amore alla nostra avventura umana. Noi siamo le pecore malate, stanche, abbandonate, oggetto per sempre della sua promessa e della sua beatitudine: "Non andranno mai perdute". Per loro è disposto a dare la sua vita perché non è un mercenario o un brigante.
L'amore di Gesù per le sue pecore si manifesta pure sotto forma di protezione: egli è infatti anche la porta del recinto, è l'ingresso sicuro in un luogo sicuro e bello. Gesù ci fa entrare nella comunione con il Padre che ci ama, ci chiama e ci manda ad annunciare a tutti il suo amore.
PREGHIERA A MARIA per le Vocazioni SACERDOTALI
"Quello delle vocazioni è il dono che la Chiesa invoca ogni giorno dallo Spirito Santo. Come ai suoi inizi, raccolta attorno alla Vergine Maria, Regina degli Apostoli, la Comunità ecclesiale apprende da lei ad implorare dal Signore la fioritura di nuovi apostoli che sappiano vivere in sé quella fede e quell'amore che sono necessari per la missione".
Sono queste alcune delle parole che Benedetto XVI afferma in occasione di questa quarta domenica di Pasqua che in tutto il mondo viene vissuta con l'intenzione di pregare per le vocazioni. Uniamoci allora a tutta la Chiesa perché non manchi mai la preghiera per scoprire la vita stessa come vocazione. E in particolare preghiamo uniti a Maria per le vocazioni sacerdotali.
Madre di Gesù Cristo e Madre dei sacerdoti,
ricevi questo titolo che noi tributiamo a te per celebrare la tua maternità
e contemplare presso di te il Sacerdozio del tuo Figlio e dei tuoi figli,
Santa Genitrice di Dio.
Madre di Cristo,
al Messia Sacerdote hai dato il corpo di carne per l'unzione del Santo Spirito
a salvezza dei poveri e contriti di cuore,
custodisci nel tuo cuore e nella Chiesa i sacerdoti,
Madre del Salvatore.
Madre della fede,
hai accompagnato al tempio il Figlio dell'uomo,
compimento delle promesse date ai Padri,
consegna al Padre per la sua gloria i sacerdoti del Figlio tuo,
Arca dell'Alleanza.
Madre della Chiesa,
tra i discepoli nel Cenacolo pregavi lo Spirito per il Popolo nuovo ed i suoi Pastori,
ottieni all'ordine dei presbiteri la pienezza dei doni,
Regina degli Apostoli.
Madre di Gesù Cristo,
eri con Lui agli inizi della sua vita e della sua missione,
lo hai cercato Maestro tra la folla,
lo hai assistito innalzato da terra,
consumato per il sacrificio unico eterno,
e avevi Giovanni vicino, tuo figlio,
accogli fin dall'inizio i chiamati,
proteggi la loro crescita,
accompagna nella vita e nel ministero i tuoi figli,
Madre dei sacerdoti.
Amen!