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TESTO Tanti aspiranti, ma Gesù l'unico vero pastore

don Giovanni Berti

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IV Domenica di Pasqua (Anno A) (13/04/2008)

Vangelo: Gv 10,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,1-10

1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

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Berlusconi, Bertinotti, Boselli, Casini, Santaché, Veltroni (ho scelto l'ordine alfabetico)... sono i nomi che in questi giorni elettorali campeggiano sui manifesti, sui giornali, in televisione, su internet.... e finiscono per imporsi, anche se lo volessimo evitare, ai nostri pensieri...

Mentre meditavo le parole di Gesù che per parlare di sè e del suo rapporto con i discepoli usa l'immagine del pastore, mi sono venute in mente tutte le parole e i proclami elettorali che in questi giorni ho sentito. Come sempre accade i vari candidati si propongono come le vere e le uniche guide per il nostro paese. I toni sono quelli apocalittici di una salvezza possibile solo se voti per l'uno ed eviti di votare per gli altri che sono definiti come "ladri che vengono solo per rubare e distruggere..." Chi si propone come premier promette invece di governare perché i cittadini "abbiano vita e l'abbiano in abbondanza" di beni, servizi e di soldi in tasca.

Mi è anche capitato che prima di celebrare una messa alcuni mi hanno avvicinato chiedendo non solo un mio parere ma addirittura una mia indicazione di voto. Uno (che poteva essere tranquillamente mio padre) mi ha detto "chi dobbiamo votare per essere fedeli alla nostra fede cristiana?". Sinceramente la domanda mi ha inquietato e mi ha messo a disagio. Allora qualcuno mi ha suggerito che è facile capire subito per chi votare e chi no, perché questo difende i valori cristiani e quell'altro no, questo programma è per la famiglie a quest'altro no, che questo candidato è contro il cristianesimo e quell'altro davvero difende i valori cristiani.

Un cristiano che deve fare? Anzi, io come cristiano cosa devo fare? Chi votare?

Una cosa certamente so, ed è che non posso non dire la mia al momento della votazione e non posso disinteressarmi della sorte della comunità umana nella quale vivo. Ma so anche che di fronte a tutte queste promesse e contro-promesse di salvezza io non posso dimenticare che solamente "il Signore è il mio pastore". Solo lui conosce veramente il mio nome, le mie fatiche interiori, i miei reali bisogni di felicità e di realizzazione di vita. Non è questo o quel programma politico che mi danno la salvezza (quella vera e definitiva) ma solo la sua Parola. Tutto il resto è transitorio, relativo e molto più piccolo. Se mi trovo in una "valle oscura" fatta dalle mie paure e dagli sbagli miei o di altri che mi feriscono "Tu sei con me", il Signore è con me e nessun altro...

Voglio andare a votare con questo spirito interiore. Secondo me è questo lo spirito giusto del cristiano che poi può scegliere questo o quell'orientamento sapendo bene che alla fine è sempre relativo, carico di promesse (che a volte sembrano superare quelle di Dio stesso) ma poi, alla resa dei fatti, molto più limitato e deludente.

PREGHIERA (ispirata al Salmo 23)
Tu Signore sei il mio pastore.

Quando penso a te mi sembra di avere tutto, anche quando le mie mani sono vuote di carità e la coscienza sporca.

Mi fai riposare quando sono affaticato dalla vita così complicata e piena di tranelli (a volte veramente me li vado a cercare!)

E ricordo momenti di buio nello spirito, quando non sapevo cosa era bene fare ed ero accecato dal male anche da me stesso compiuto. Anche allora ho avvertito che tu c'eri, eri li con me per confortarmi e non per accusarmi (bastavo già io ad accusare e condannare me stesso)

La tua Parola è quel bastone che mi sorregge e mi dà quella sicurezza interiore che nessun'altra parola, proclama o slogan mi possono dare.

Voglio farmi guidare da te sempre, tutti i giorni della mia vita, quelli normali e facili e anche quelli dove mi sento smarrito e solo.

Tra i tanti che vorrebbero guidare, controllare e sostenere la mia vita, io scelgo te Signore, perché tu sei un pastore buono, mi conosci e mi rispetti anche quando sbaglio o perdo la strada. Tu sei buono perché pur di starmi accanto sei stato capace di lasciare i tuoi pascoli eterni del paradiso e di venire sulla mia strada lontana e sbagliata e lì mi hai confortato e sorretto.

Tu solo Signore sei il mio pastore.

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