PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Riconoscerci nello spezzare il pane della carità e della speranza

padre Antonio Rungi

III Domenica di Pasqua (Anno A) (06/04/2008)

Vangelo: Lc 24,13-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,13-35

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Celebriamo oggi la domenica Terza domenica del tempo di Pasqua. E' la domenica dei discepoli di Emmaus, in quanto il testo del Vangelo ci riporta all'incontro di Gesù Risorto con i due discepoli che vanno verso questo villaggio posto distante da Gerusalemme e discutono sulla morte in croce di Cristo, delusi di come era andata a finire la vicenda umana del maestro, ma anche la buona notizia che avevano recato le donne ai discepoli che a loro volta vanno al sepolcro e non trovano Gesù. Il dubbio sulla resurrezione di Cristo non viene eliminato dalla loro mente, fin quando non riconoscono Gesù nello spezzare il pane, segno evidente che quel gesto di Gesù nell'ultima cena era vivo nella coscienza del gruppo degli apostoli come qualcosa di unico ed indicativo del mistero della morte e della risurrezione, il mistero pasquale che celebriamo in questi giorni. Tutto il racconto ci immerge nel clima della Pasqua che è clima di speranza, gioia, fede, eucaristico. A leggere attentamente il brano si comprende come il testo sia uno dei più antichi testi di catechesi cristiana, incentrato sul nucleo essenziale dell'annuncio, ovvero della morte e risurrezione di Cristo che si conclude con la cena. E' la struttura della celebrazione eucaristica come la viviamo oggi: la liturgia della parola con l'omelia e poi la celebrazione eucaristica con la partecipazione alla mensa eucaristica. Il testo del vangelo di Giovanni è molto bello e significativo per quanti vogliono fare un cammino pasquale autentico.

E' facilmente comprensibile che la chiesa si riconosce tale intorno all'eucaristia e nell'eucaristia. I discepoli che riconobbero Gesù nello spezzare il pane. La gioia di condividere con Cristo il banchetto eucaristico, ove egli si rende presente in corpo, sangue, anima e divinità, presenza reale del Cristo redentore nei segni dai lui scelti per esserci vicini in un modo del tutto singolare, va portata agli altri con la stessa gioia del cuore che provarono i discepoli di Emmaus nel giorno di Pasqua nell'incontrare e cenare con Gesù risorto. Magari i cristiani di oggi avessero lo stesso entusiasmo e convincimento interiore di parlare di Cristo agli altri, soprattutto dopo averlo incontrato nella Pasqua settimanale della comunità ecclesiale con la partecipazione alla mensa della Parola e dell'Eucaristia.

Il testo degli atti degli Apostoli di oggi, sequenza quasi naturale di quello che abbiamo ascoltato nel Vangelo, ci dice esattamente quale fu l'impegno degli apostoli nel diffondere il Vangelo della Risurrezione agli uomini del loro tempo. Così nacque e si diffuse la Chiesa ai suoi primi albori, quando lo Spirito Santo aveva fortificato la fede degli apostoli paurosi e timori di parlare di Gesù solo Crocifisso.

Essere testimoni del Risorto sempre e in ragione del dono dello Spirito Santo che su di noi è disceso in modo pieno nel giorno della nostra Pentecoste che è stato il sacramento della Cresima, il sacramento della testimonianza, del coraggio, della fedeltà, dell'eroismo, della coerenza.

Stesso tema riscontriamo nella Prima Lettera di Pietro che è la seconda lettura della parola di Dio di questa terza domenica di Pasqua. L'apostolo scelto da Gesù ad essere la guida della chiesa nel tempo parla appunto di fedeltà e coerenza di vita, in ragione di quel grande mistero della Pasqua di Cristo morto sulla Croce e risorto tra sangue e speranza, tra sofferenza e gioia interminabile, tra morte e vita oltre la vita.

Perciò possiamo ben pregare con le stesse parole dell'inizio di celebrazione: "O Dio, che in questo giorno memoriale della Pasqua raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo, donaci il tuo Spirito, perché nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto, che apre il nostro cuore all'intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell'atto di spezzare il pane".

 

Ricerca avanzata  (54012 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: