TESTO Commento Gv 6,28
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Lunedì della III settimana di Pasqua (07/04/2008)
Vangelo: Gv 6,22-29
Dalla Parola del giorno
"Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?"
Come vivere questa Parola?
Quante volte ci poniamo questa domanda! Sia in momenti di autentica e serena ricerca spirituale come in momenti turbolenti e incerti: "Che cosa devo fare, Signore!?"
"Credere in colui che egli ha mandato": è la risposta puntuale di Gesù ieri e oggi, alla folla che lo cercava affamata di Pane e di Parola e a me cercatore di verità assolute e di soluzioni concrete.
"Credere"non è un'opera che appartiene al mondo della produzione e dell'accumulo, essa è essenzialmente fiducia abbandono accoglienza. È prima di tutto un'opera di Dio, e Gesù delicatamente ed egregiamente ce lo fa notare: "Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato" .
Quale magnanimità dentro questa espressione bellissima e densa di significato esistenziale, è come se dicesse a ciascuno di noi: "Quando tu vuoi compiere le opere di Dio, cioè quando vuoi collaborare con Lui a costruire un mondo bello buono unificato nell'amore, dove ciascuna creatura vi abiti nella pace e nella gioia, non devi far altro che fidarti, prima di tutto, di Colui che lo ha creato rendendo te suo partner. Poi ascoltare il creato, il fratello e la sorella, gli eventi: in essi è la mia voce, il mio desiderio, il mio volto, ogni mio progetto di bene. Inoltre lasciati sfamare dal mio Corpo e dalla mia Parola: sono entrato nel mondo e mi sono fatto Figlio per non farti sentire mai più solo. Questo è 'credere', avere fede. Non è semplice? È opera mia: metti la tua mano nella mia e lasciati condurre."
La fede è l'unica opera: opera-dono e dunque impegno incessante. È cammino in profondità verso l'ulteriore, verso l'oltre, è uscita da noi stessi, ma è anche abbandono e dunque dono: opera di Dio nei cuori aperti a riconoscersi figli nel Figlio.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi fermerò a chiedere che il Signore accresca in me la fede: in quanto fiducia, abbandono filiale e accoglienza. Gli dirò:
non le mie opere per te Signore, ma le tue opere aiutami a compiere Signore Gesù; che io ti riconosca vivo e operante in me, negli altri e nella storia.
La voce di una beata
Attraverso ogni cosa l'anima vede Colui che ella ama e tutto la porta a Lui: è un cuore a cuore continuo!
Beata Elisabetta della Trinità