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TESTO Commento Giovanni 6,16-21

a cura dei Carmelitani  

Sabato della II settimana di Pasqua (05/04/2008)

Vangelo: Gv 6,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

1) Preghiera

O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l'eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni 6,16-21

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao.

Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.

Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Sono io, non temete".

Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

3) Riflessione

• Il vangelo di oggi racconta l'episodio della barca sul mare agitato. Gesù si trova sulla montagna e i discepoli nella barca. Nel modo di descrivere i fatti, Giovanni cerca di aiutare le comunità a scoprire il mistero che avvolge la persona di Gesù. Lo fa evocando testi dell'Antico Testamento che alludono all'esodo.

• All'epoca in cui Giovanni scrive, la barchetta delle comunità doveva affrontare un vento contrario sia da parte di alcuni giudei convertiti che volevano ridurre il mistero di Gesù a profezie e figure dell'Antico Testamento, sia da parte di alcuni pagani convertiti che pensavano che fosse possibile un'alleanza tra Gesù e l'impero.

• Giovanni 6,15: Gesù sulla montagna. Dinanzi alla moltiplicazione dei pani, la gente conclude che Gesù è il messia atteso, perché secondo la speranza della gente dell'epoca, il Messia avrebbe ripetuto il gesto di Mosè: alimentare la gente nel deserto. Per questo, secondo l'ideologia ufficiale, la moltitudine pensava che Gesù fosse il messia e, per questo, voleva fare di lui un re (cf. Gv 6,14-15). Questa richiesta della gente era una tentazione sia per Gesù che per i discepoli. Nel vangelo di Marco, Gesù obbliga i discepoli a imbarcarsi immediatamente e ad andare all'altro lato del lago (Mc 6,45). Voleva evitare che si contaminassero con l'ideologia dominante. Segno, questo, che il "fermento di Erode e dei farisei", era molto forte (cf. Mc 8,15). Gesù affronta la tentazione con la preghiera sulla montagna.

• Giovanni 6,16-18. La situazione dei discepoli. Era già di notte. I discepoli scesero verso il mare, salirono sulla barca e si diressero verso Cafarnao, all'altro lato del mare (del lago). Giovanni dice che era già buio e che Gesù non era ancora arrivato. Da un lato evoca l'esodo: attraversare il mare in mezzo a difficoltà. Dall'altro evoca la situazione delle comunità nell'impero romano: con i discepoli, vivevano nel buio, con il vento contrario ed il mare agitato e Gesù sembrava assente!

• Giovanni 6,19-20. Cambiamento della situazione. Gesù giunge camminando sul mare. I discepoli si spaventano. Come avviene nel racconto dei discepoli di Emmaus, loro non lo riconoscono (Lc 24,28). Gesù si avvicina e dice: "Sono io! Non temete!" Qui, di nuovo, chi conosce la storia dell'Antico Testamento, ricorda alcuni fatti molto importanti: (a) Ricorda che la moltitudine, protetta da Dio, attraversò senza paura il Mar Rosso. (b) Ricorda che Dio, nel chiamare Mosè, dichiara il suo nome dicendo: "Io sono!" (cf. Es 3,15). (c) Ricorda anche il libro di Isaia che presenta il ritorno dall'esilio come un nuovo esodo, in cui Dio appare ripetendo molte volte: "Io sono!" (cf. Is 42,8; 43,5.11-13; 44,6.25; 45,5-7).

• Per il popolo della Bibbia, il mare era il simbolo dell'abisso, del caos, del male (Ap 13,1). Nell'Esodo, il popolo compie la traversata verso la libertà affrontando e vincendo il mare. Dio divide il mare con il suo soffio e la moltitudine attraversa il mare sull'asciutto (Es 14,22). In altri passaggi la Bibbia mostra Dio che vince il mare (Gen 1,6-10; Sal 104,6-9; Pro 8,27). Vincere il mare significa imporgli i propri limiti ed impedire che inghiottisca tutta la terra con le sue onde. In questo passaggio Gesù rivela la sua divinità dominando e vincendo il mare, impedendo che la barca dei suoi discepoli sia trascinata dalle onde. Questo modo di evocare l'Antico Testamento, di usare la Bibbia, aiutava le comunità a percepire meglio la presenza di Dio in Gesù e nei fatti della vita. Non temete!

• Giovanni 6,22. Giunsero nel porto desiderato. Loro vogliono prendere Gesù nella barca, ma non fu necessario, perché la barca toccò la riva alla quale erano diretti. Giunsero al porto desiderato. Il Salmo dice: "Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare. Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato". (Sal 107,29-30)

4) Per un confronto personale

• Sulla montagna: Perché Gesù cerca di stare da solo per pregare dopo la moltiplicazione dei pani? Qual è il risultato della sua preghiera?

• E' possibile oggi camminare sulle acque del mare della vita? Come?


5) Preghiera finale

Esultate, giusti, nel Signore:
ai retti si addice la lode.
Lodate il Signore con la cetra,

con l'arpa a dieci corde a lui cantate. (Sal 32)

 

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