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TESTO Il cibo che non perisce

Messa Meditazione  

Lunedì della III settimana di Pasqua (07/04/2008)

Vangelo: Gv 6,22-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Lettura

Il brano presenta anzitutto la folla che, non trovando né il Maestro né i discepoli, va in cerca di Gesù (vv. 22-24). Quando lo trovano, Gesù li rimprovera di cercarlo per il pane che perisce e li esorta a darsi da fare per quello che non perisce, che porta su di sé il sigillo del Padre (vv. 25-27). Per procurarsi questo "pane" bisogna credere in lui (vv. 28-29).

Meditazione

La folla cerca Gesù e, trovatolo, parla con lui. In particolare, la gente chiede quando il Maestro sia giunto nella zona «di là dal mare» (v. 25).

Gesù non risponde alla loro domanda, ma a ciò che la muove, e sposta così l'attenzione ad un altro livello: «Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati» (v. 26). Si può cercare Gesù solo perché garantisce il pane materiale per sopravvivere, oppure perché si è visto nel pane il segno di lui che si dona. Si può cercare il dono del Signore o il Signore del dono. La folla che seguiva Gesù si era accontentata di essere saziata, ma non aveva colto e interpretato il significato del segno. Anche la nostra vita è piena di segni divini, ma ci sforziamo di comprenderli? Desideriamo il Signore del dono o il dono del Signore?

Il Signore parla con l'intento di raddrizzare l'ambiguità della ricerca della folla, per tirarla fuori dall'orizzonte egoistico in cui essa si trova, affinché possa accogliere il cibo «che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo darà» (cfr. v. 27). La folla capisce che deve cercare il "pane che non perisce" e che deve fare uno sforzo personale. Pertanto chiede: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» (v. 28).

Gesù risponde che c'è una sola opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato (cfr. v. 29). Dio compie in noi questa opera, dal momento che «tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me» (Gv 6,37). L'opera di Dio è attirare tutti al Figlio. Noi siamo chiamati a lasciare che Dio metta un legame tra noi e il Figlio, un legame di fede totale, in modo che ogni nostra azione sia un'occasione per staccarci da noi stessi e appoggiarci sempre più su Gesù, il Signore.

Preghiera:

Padre santo, concedici di saper cogliere i segni che ci rivolgi nel nostro vissuto quotidiano, attiraci al tuo Figlio e fa' che, nella sua carne donata per noi, riconosciamo il pane che ci comunica la vita divina.

Agire:

Durante la giornata cercherò, con fede, di prestare attenzione e di cogliere, negli incontri, nelle parole... i segni di Dio.

Commento a cura di don Nunzio Capizzi

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