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TESTO Commento Giovanni 7,1-2.10.25-30

a cura dei Carmelitani  

Venerdì della IV settimana di Quaresima (27/03/2009)

Vangelo: Gv 7,1-2.10.25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.

10Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

25Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

30Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

1) Preghiera

Padre santo, che nei tuoi sacramenti
hai posto il rimedio alla nostra debolezza,
fa' che accogliamo con gioia i frutti della redenzione
e li manifestiamo nel rinnovamento della vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni 7,1-2.10.25-30

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne.

Andati i suoi fratelli alla festa, vi andò anche lui; non apertamente però, di nascosto.

Alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia".

Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: "Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato".

Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

3) Riflessione

• Lungo i capitoli dall'1 al 12 del vangelo di Giovanni, si scopre la progressiva rivelazione che Gesù fa di sé ai discepoli ed alla gente. Nello stesso tempo e nella stessa proporzione, aumenta la chiusura e l'opposizione delle autorità contro Gesù fino al punto di deciderne la condanna a morte (Gv 11,45-54). Il capitolo 7, che meditiamo nel vangelo di oggi, è una specie di bilancio a metà del cammino. Fa prevedere come sarà il risvolto finale.

• Giovanni 7,1-2.10: Gesù decide di andare alla festa dei Tabernacoli a Gerusalemme. La geografia della vita di Gesù nel vangelo di Giovanni è diversa dalla geografia negli altri tre vangeli. E' più completa. Secondo gli altri vangeli, Gesù andò solamente una volta a Gerusalemme, la volta in cui fu preso e condannato a morte. Secondo il vangelo di Giovanni, Gesù fu per lo meno due o tre volte a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Per questo sappiamo che la vita pubblica di Gesù durò circa tre anni. Il vangelo di oggi informa che Gesù si diresse più di una volta a Gerusalemme, ma non pubblicamente. Di nascosto, poiché in Giudea i giudei volevano ucciderlo.

• Tanto qui nel capitolo 7 come anche negli altri capitoli, Giovanni parla dei "giudei", e di "voi giudei", come se lui e Gesù non fossero giudei. Questo modo di parlare rispecchia la situazione della tragica rottura che ebbe luogo alla fine del primo secolo tra i giudei (Sinagoga) ed i cristiani (Ecclesia). Lungo i secoli, questo modo di parlare del vangelo di Giovanni contribuì a far crescere l'anti-semitismo. Oggi, è molto importante prendere la distanza da questa polemica per non alimentare l'antisemitismo. Non possiamo mai dimenticare che Gesù è giudeo. Nasce giudeo, vive da giudeo e muore da giudeo. Tutta la sua formazione viene dalla religione e dalla cultura dei giudei.

• Giovanni 7,25-27: Dubbi degli abitanti di Gerusalemme riguardo a Gesù. Gesù si trova a Gerusalemme e parla pubblicamente alle persone che vogliono ascoltarlo. La gente rimane confusa. Sa che vogliono uccidere Gesù e lui non si nasconde davanti agli altri. Forse le autorità riconosceranno che lui è il Messia? Ma come Gesù può essere il messia? Tutti sanno che lui viene da Nazaret, ma del messia, nessuno sa l'origine.

• Giovanni 7,28-29: Chiarimento da parte di Gesù. Gesù parla della sua origine. "Voi sapete da dove vengo". Ma ciò che la gente non sa è la vocazione e la missione che Gesù riceve da Dio. Lui non è venuto per volontà propria, ma come qualsiasi profeta è venuto per obbedire ad una vocazione, che è il segreto della sua vita. "Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato".

• Giovanni 7,30: Non era ancora giunta la sua ora. Volevano prendere Gesù, ma nessuno gli mise le mani addosso, "perché non era ancora giunta la sua ora". Nel vangelo di Giovanni chi determina l'ora ed il giro degli avvenimenti non sono coloro che hanno il potere, ma è Gesù. E' lui che determina l'ora (cf. Gv 2,4; 4,23; 8,20; 12.23.27; 13,1; 17,1). Perfino appeso alla croce, è Gesù che determina l'ora di morire (Gv 19,29-30).

4) Per un confronto personale

• Come vivo il mio rapporto con i giudei? Ho scoperto qualche volta un poco di antisemitismo in me? Sono riuscito ad eliminarlo?

• Come al tempo di Gesù, anche oggi, ci sono molte idee ed opinioni nuove sulle cose della fede. Come faccio? Mi afferro alle vecchie idee e mi rinchiudo in esse, o cerco di capire il perché delle novità?

5) Preghiera finale

Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
Molte sono le sventure del giusto,

ma lo libera da tutte il Signore. (Sal 33)

 

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