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TESTO Omelia per il 13 gennaio 2002 - Battesimo del Signore Anno A

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Battesimo del Signore (Anno A) (13/01/2002)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 3,13-17

In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

NESSO LOGICO TRA LE LETTURE

L'azione dello Spirito è il concetto chiave della liturgia. Un'azione concentrata su Gesù di Nazaret. Nel battesimo lo Spirito si manifesta come colomba, che scende su Gesù portando benedizione ed irruzione di potere per il compimento della missione (Vangelo). Il Padre è colui che ha fatto scendere lo Spirito su Gesù, nel quale ha tutto il suo compiacimento, per portare la salvezza e impiantarla nella terra (prima lettura). Pietro, proponendo il kerigma cristiano a Cornelio, comincia dicendo: "Mi riferisco a Gesù di Nazaret, che Dio ha unto con Spirito Santo e potere" (seconda lettura).

MESSAGGIO DOTTRINALE

Nel testi che la Chiesa propone alla nostra riflessione e alla nostra fede, non ci insegna nulla sulla natura dello Spirito, ma unicamente sulla sua azione efficace nell'anima e nell'attività di Gesù di Nazaret. L'azione dello Spirito in Gesù, dopo il battesimo, produce effetti meravigliosi: il primo è messo in rilievo dall'immagine della colomba che è simbolo della sapienza, richiesta per riconoscere momento dopo momento il piano di Dio su di sé e sulla storia; il secondo ci viene indicato dal contesto: l'energia spirituale per uscire vittorioso dalle tentazioni e per svolgere con coraggio e decisione la missione affidatagli dal Padre; il terzo si riferisce al Padre che, proprio per il fatto che Gesù si sia umiliato, facendosi battezzare da Giovanni, lo proclama "mio figlio amato, nel quale mi compiaccio", sul quale il Padre posa il suo Spirito affinché porti la salvezza alle nazioni" (prima lettura).

Le strade scelte dallo Spirito Santo per realizzare questi stupendi effetti nella vita e nell'attività di Gesù sono qualcosa di sorprendente per la nostra mentalità, troppo umana:

1) L'obbedienza a ciò che il Padre ha disposto. Cioè, che Gesù sia battezzato da Giovanni (vangelo); 2) La proclamazione della salvezza con semplicità e una certa obiettività, senza grida né esagerazioni (prima lettura); 3) L'attuazione salvifica sempre in positivo: ravvivare lo stoppino che si estingue, annodare la canna caduta (prima lettura); 4) La costanza nel lavoro di proclamazione come in quello dell'azione salvifica: "non si indebolirà né verrà meno" (prima lettura); 5) Il dedicare la sua vita a fare il bene, ogni tipo di bene, ma principalmente il bene spirituale, liberando l'uomo dal potere del demonio (seconda lettura).

SUGGERIMENTI PASTORALI

Nelle nostre parrocchie ci sono forse fedeli molto sensibili alla presenza e all'azione dello Spirito Santo, e perfino fedeli che appartengano a gruppi carismatici riconosciuti dall'autorità ecclesiastica. Possono esserci anche fedeli che conoscono il tema, ma per i quali esso non ha incidenza nella fede e nell'agire quotidiano. Ce ne saranno anche altri, per i quali lo Spirito Santo non sarà nemmeno una persona, ma solo un nome o un simbolo del potere di Dio. E non mancheranno fedeli cui lo Spirito Santo non dice nulla, né tocca la loro esistenza di ogni giorno. Certamente, l'anno 1998, in preparazione al Giubileo della Redenzione, è stato dedicato allo Spirito Santo, e questo ha permesso ai pastori di risvegliare l'interesse per una maggiore conoscenza dell'insegnamento della Chiesa sullo Spirito, e per una relazione più personale e più vitale con la sua persona. La liturgia di oggi è un'occasione per continuare una catechesi sulla relazione tra il Battesimo e lo Spirito, particolarmente sugli effetti che lo Spirito Santo, ricevuto nel battesimo, produce nella vita spirituale e morale dei cristiani.

Per mezzo del Battesimo il cristiano diventa tempio dello Spirito Santo, luogo in cui Egli abita e da dove vuole farsi presente tra gli uomini. Ciò significa che il cristiano tramite il battesimo diventa un ostensorio portatile dello Spirito. Sono coscienti i fedeli della tua parrocchia di questa verità della nostra fede? Questo non è qualcosa di oscuro e difficile, è semplicemente l'abbiccì della fede cristiana. Ma accade a volte che la gente dimentichi l'essenziale, persa nei dettagli di ogni giorno o colpita da indigestione per eccesso di moralità... 'in pillole'. Se il cristiano, per mezzo della grazia, porta un Ospite dentro l'anima, il minimo che può fare è pensare un poco a lui ogni giorno, ascoltare e fare attenzione ai suoi buoni consigli e alle sue soavi insinuazioni interiori. E si dovrà pensare inoltre che molti altri esseri amati, compagni di lavoro, membri di partito, vicini di quartiere o di autobus pubblico sono anch'essi templi dello Spirito, che dobbiamo rispettare e amare sinceramente. Ciò non è misticismo, è semplicemente vivere la realtà più fondamentale del nostro battesimo.

È probabile che abbiamo visto i meravigliosi effetti che lo Spirito Santo ha causato in fedeli della nostra parrocchia o in membri delle comunità tra le quali esercitiamo il nostro lavoro pastorale. Quasi sicuramente non sono effetti clamorosi, almeno nella maggioranza dei casi, ma sufficientemente evidenti perché altri fedeli li avvertano e giungano perfino ad ammirarli. La creatività dello Spirito è infinita, e, di conseguenza, gli effetti nelle anime estremamente vari. Quali sono gli effetti che tu hai notato con più frequenza tra i fedeli della tua parrocchia o della tua comunità? Oggi è un buon giorno per parlarne con semplicità e convinzione.

 

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