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TESTO Il profeta e la sua patria

Messa Meditazione  

Lunedì della III settimana di Quaresima (25/02/2008)

Vangelo: Lc 4,24-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,24-30

24

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

25

Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;

26

ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone.

27

C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Lettura

La lebbra è una realtà tristemente presente in Israele e nei paesi attorno. È anche uno dei simboli più forti del peccato. Per guarire dalla lebbra, Eliseo indica a Naaman un mezzo efficace: lavarsi per sette volte nelle acque del Giordano (prima lettura). Per purificarsi dal peccato Gesù segnala ai suoi concittadini di accettarlo come profeta (Vangelo). Naaman ubbidì e la sua carne "divenne come la carne di un giovinetto". I nazareni, pieni di sdegno, lo volevano gettare giù da un precipizio. Per questo non furono guariti dal loro peccato di incredulità.

Meditazione

Gesù è molto realistico: "Nessun profeta è bene accetto in patria". Il profeta vuol guarire i suoi concittadini, ma essi non lo accettano. È stato così con il profeta Elia, come ricorda Gesù nel Vangelo: c'erano molte vedove bisognose in Israele, ma Elia fu mandato ad aiutare una vedova di Sidone. Lo stesso è accaduto al profeta Eliseo: erano molti i lebbrosi in Israele, ma Eliseo risanò solo Naaman, il Siro. Questo realismo di Gesù rattrista, ma ci deve far riflettere. Con le sue parole Gesù offre agli ebrei un'occasione per riflettere: perché, per essendo Gesù uno di loro, molti suoi concittadini non l'hanno accettato? È un invito alla riflessione che vale anche per noi cristiani: perché tanti fra noi, che si dicono cristiani, vivono invece come pagani? Bisogna cambiare, essere consapevoli che la "metanoia", il cambiamento di mentalità, non riguarda solo gli altri, ma soprattutto noi stessi. Naaman il Siro ha dovuto cambiare atteggiamento, ha ascoltato la voce dei suoi servi, ha ubbidito. La vedova di Zarepta, a sua volta, ha ascoltato ed eseguito quello che il profeta le diceva. Ma non sempre gli uomini sono pronti a cambiare idee, stile di vita, comportamento, convinzioni. Più facile sfogarsi contro il profeta e farlo sparire, per seguitare nella nostra mediocrità e conservare la comoda abitudine di vita. Il risultato però è che la lebbra così non guarisce, il peccato non viene purificato. Quale occasione perduta! Vogliamo davvero continuare così, anno dopo anno, quaresima dopo quaresima?

Preghiera

"Purifica, o Padre, e rafforza la tua Chiesa". Purifica e rafforza ognuno di noi fratelli del tuo Figlio e membri della tua Chiesa. Fa' che sulle orme di Naaman, il Siro, andiamo a bagnarci nelle acque del sacramento della riconciliazione e della penitenza. Facci sentire la gioia di essere purificati dai nostri peccati e di sperimentare il tuo abbraccio di Padre. Amen.

Agire

Inviterò qualcuno, a casa, in ufficio, ad accostarsi alla confessione per riconciliarsi con Dio e con i fratelli.

Commento a cura di Cristoforo Donadio – P. Antonio Izquierdo, LC

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