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TESTO Commento Giovanni 4,5-42 (forma breve: Giovanni 4,5-15.19-26.28-29.39.40-42)

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

III Domenica di Quaresima (Anno A) (24/02/2008)

Vangelo: Gv 4,5-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 5giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30Uscirono dalla città e andavano da lui.

31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Al pozzo di Giacobbe non c'è in gioco solo la fede di una donna e dei suoi concittadini, ma anche la nostra fede. La samaritana va al pozzo, nell'ora più calda della giornata, per non incontrare persone che la conoscono, data la sua nomea. Invece c'è un uomo seduto presso il pozzo e le chiede, prima dell'acqua, ma poi dice di volergliene dare Lui. L'acqua dello Spirito è messa a disposizione della donna, e lei dopo averla bevuta ne proclama l'esistenza alla sua comunità.

Massa e Meriba: Luogo di prova e di contestazione (Es 17, 3-7).

Sia Israele che noi siamo messi in guardia dalla tentazione di piegare a noi Dio. Passare dal peccato alla libertà dei figli di Dio, deve essere fatto, senza tentare di usare a nostro favore l'Ineffabile, ma abbandonandosi fiduciosi a Lui.

Fa' che ascoltiamo Signore la tua voce (Sal 94, 1-2; 6-7; 8-9).

Imponiamoci, nel nostro profondo, di avere fiducia nel Signore e non pretendiamo di piegarlo ai nostri desideri "come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto".

Siamo fatti salvi da Dio amore, che si manifesta nel Figlio (Rm 5,1 – 2. 5 -8).

Il fondamento della speranza cristiana ha la sua sorgente nell'amore che il Cristo ci ha dato, non unicamente morendo sulla croce, ma nella forza della sua risurrezione, che ci rende vittoriosi sul male, ogni giorno della nostra vita.

I bisogni non hanno che una risposta unica (Gv 4,5 -42).

Gesù si ferma al pozzo di Giacobbe e dialoga con una donna, samaritana e distratta, a conferma che Lui e venuto per redimere i peccatori e non i giusti. Non ne avrebbero avuto bisogno. Nel corso della conversazione la donna riscopre se stessa, si sente liberata e restituita a se stessa. L'acqua che le viene offerta non è attinta dal pozzo di Giacobbe ma è Gesù, la vera acqua che dona la vita, l'acqua che sgorga dal suo costato trafitto nella Croce, che è anche il cibo che non verrà mai meno: è Lui stesso questo cibo. L'acqua è il bisogno primario dell'uomo e di tutti gli esseri viventi, simbolo di Dio, senza il quale, in questo mondo, non si può vivere. La vera religione, quella del cuore, quella che è gradita al Padre, non ha una localizzazione definita, non è vincolata ad un luogo, ma ad un stato che risiede nel profondo dell'anima: ognuno sarà in grado di appartenervi e di praticarla, se è fedele allo Spirito di Dio che instancabilmente, ad ogni momento, ci chiama.

REVISIONE DI VITA

• Gesù sa la verità e la dice senza acredine. Siamo capaci di parlarci senza acredine quando parliamo con il nostro coniuge dei difetti che ci irritano?

• Dio è presente nella nostra vita solo quando andiamo in Chiesa o lo incontriamo anche altrove?

• La comunità si trova solo in canonica o è anche e soprattutto al di fuori di essa?

Commento a cura di Marinella ed Efisio Murgia

 

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