PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il volto "trasfigurato" non vuole volti "sfigurati"

padre Romeo Ballan  

II Domenica di Quaresima (Anno A) (17/02/2008)

Vangelo: Mt 17,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 17,1-9

In quel tempo, 1Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Riflessioni

Continua il cammino per scoprire l'identità di Gesù e la sua missione. Domenica scorsa tale identità si è rivelata nell'episodio delle Tentazioni. Nella seconda domenica di Quaresima c'è un altro appuntamento fisso: la Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor (Vangelo). Il fatto avviene "sei giorni dopo" (v. 1) gli incontri a Cesarea di Filippo (con la professione di fede di Pietro, la promessa del suo primato, il primo annuncio della passione: Mt 16,13-28). Ognuno di questi fatti apporta tasselli significativi per la configurazione del vero volto di Cristo, verso il quale ci fa guardare anche l'odierna antifona d'ingresso: "Cercate il suo volto. Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto" (Sal 26,8-9). Una risposta a tale insistente supplica arriva da "un alto monte" (v. 1), dove Gesù fu trasfigurato davanti a tre discepoli prescelti: "Il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce" (v. 2). La luce non viene dall'esterno, ma emana dal di dentro della persona di Gesù. A ragione, Luca, nel testo parallelo, sottolinea che "Gesù salì sul monte a pregare, e, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto" (Lc 9,28-29). È dal rapporto con il Padre che Gesù esce trasformato interiormente; la piena identificazione con il Padre risplende sul volto di Gesù (cf Gv 4,34; 14,11).

Lungi dal cercare per sé un momento gratificante di auto-glorificazione, Gesù vuole che i suoi discepoli scoprano meglio la sua identità e la sua missione. A tale scopo, sul monte si realizza una manifestazione della Trinità attraverso tre segni: la voce, la luce e la nube. La voce del Padre proclama Gesù suo "Figlio, l'amato. Ascoltatelo" (v. 5); la luce emana dal corpo stesso del Figlio Gesù; la nube è simbolo della presenza dello Spirito. Proprio in quel contesto di gloria, anticipazione del suo trionfo finale, Gesù parla con Mosè ed Elia della "sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme" (Lc 9,31). Dalla preghiera alla rivelazione e contemplazione della Trinità, dalla passione alla glorificazione: ora i discepoli possono capire qualcosa di più circa la personalità del loro Maestro.

La preghiera vera non è mai evasione. Per Gesù la preghiera era momento forte di identificazione con il Padre e di adesione coerente e fiduciosa al Suo piano di salvezza. Tale cammino di trasformazione interiore è lo stesso per Gesù, per il discepolo e per l'apostolo. La preghiera, vissuta come ascolto-dialogo di fede e di umile abbandono a Dio, ha la capacità di trasformare la vita del cristiano e del missionario; essa è l'unica esperienza fondante della missione. La preghiera ha il suo momento più vero quando sfocia nel servizio al prossimo bisognoso. È questa la dimensione missionaria della preghiera, che Benedetto XVI ha sottolineato in una catechesi quaresimale. (*)

L'apostolo è convinto che il Dio fedele lo accompagna in tutte le tappe e vicende della vita: agli inizi, nei momenti di Tabor e nei momenti di Getsemani... Ne danno testimonianza anche Abràm e Paolo. Permangono sconosciute le motivazioni che hanno indotto Abràm (I lettura) a lasciare terra e parentela per andare verso un paese ignoto (v. 1). Da allora Abràm, forte nella sua fede monoteista nel vero Dio, è divenuto padre e modello per circa tre miliardi di credenti (ebrei, cristiani, musulmani). Per lui, la chiamata di Dio -come in ogni vocazione missionaria- ha comportato una partenza, un esodo, un abbandono di affetti e di sicurezze, per andare verso mete che Dio gli avrebbe indicato. Abràm obbedì, fidandosi del Signore (v. 4). Anche Paolo lasciò il cammino di Damasco per la nuova avventura con Gesù, noncurante ormai delle sofferenze. Per cui poteva esortare il discepolo Timoteo (II lettura): "Con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo" (v. 8).

L'annuncio del Vangelo di Gesù comporta necessariamente un impegno tenace per la difesa e la promozione delle persone più deboli, la cui dignità umana è spesso deturpata e sfigurata da tante forme di violenza, sfruttamento, abbandono, fame, malattia, ignoranza... Come hanno denunciato i vescovi latinoamericani nel documento di Puebla nel 1979 (n. 32-43). Qualunque deturpazione della dignità umana è contraria al progetto originale di Dio, Padre della Vita! Il volto affascinante di Gesù, nostro fratello maggiore, è un preludio della sua realtà post-pasquale e definitiva; la stessa che è promessa anche a noi, salvati e chiamati con una vocazione santa, secondo il progetto e la grazia di Dio (v. 9). Su questa vocazione alla vita e alla grazia si fonda la dignità di ogni persona umana, il cui volto, per nessun motivo, deve soffrire deturpazione. Là dove c'è un volto umano deturpato o sfigurato, è imperiosa e urgente la presenza dei missionari del Vangelo di Gesù!


Parola del Papa

(*) "Senza la dimensione della preghiera, l'io umano finisce per chiudersi in se stesso, e la coscienza, che dovrebbe essere eco della voce di Dio, rischia di ridursi a specchio dell'io, così che il colloquio interiore diventa un monologo dando adito a mille autogiustificazioni. La preghiera, perciò, è garanzia di apertura agli altri: chi si fa libero per Dio e le sue esigenze, si apre contemporaneamente all'altro, al fratello che bussa alla porta del suo cuore e chiede ascolto, attenzione, perdono, talvolta correzione ma sempre nella carità fraterna. La vera preghiera non è mai egocentrica, ma sempre centrata sull'altro. Come tale essa esercita l'orante all'estasi della carità, alla capacità di uscire da sé per farsi prossimo all'altro nel servizio umile e disinteressato. La vera preghiera è il motore del mondo, perché lo tiene aperto a Dio. Per questo senza preghiera non c'è speranza, ma solo illusione. Non è infatti la presenza di Dio ad alienare l'uomo, ma la sua assenza... Parlare con Dio, rimanere alla sua presenza, lasciarsi illuminare e purificare dalla sua Parola, ci introduce invece nel cuore della realtà, nell'intimo Motore del divenire cosmico, ci introduce per così dire nel cuore pulsante dell'universo".
Benedetto XVI
Omelia nel mercoledì delle Ceneri, 6.2.2008


Sui passi dei Missionari

- 17/2: I 7 SS. Fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria (Firenze, s. XIII), mendicanti e missionari.

- 17/2: S. Pietro Yu Chong-nyul, padre di famiglia, ucciso a Pyeongyang (+1866), perché sorpreso in casa di un catechista leggendo il Vangelo di notte. È uno dei 103 Santi Martiri coreani (20/9).

- 18/2: S. Francesco Régis Clet (1748-1820), sacerdote francese della Congregazione della Missione, missionario per 30 anni in Cina e martire.

- 22/2: Festa della Cattedra di S. Pietro, e del Papa, in quanto vicario di Cristo e di Pietro, chiamato a presiedere nella carità, per il servizio dell'unione nella Chiesa e della missione nel mondo intero.

- 22/2: B. Diego Carvalho (1578-1624), sacerdote gesuita portoghese, missionario e martire a Sendai (Giappone), assieme a molti altri compagni.

- 23/2: S. Policarpo (+ 155), discepolo di S. Giovanni apostolo, vescovo di Smirne, ultimo dei Padri Apostolici.

- 23/2: B. Giuseppina Vannini (1859-1911), fondatrice, assieme al sacerdote camilliano B. Luigi Tezza, della congregazione delle Figlie di S. Camillo, per il servizio ai malati.

 

Ricerca avanzata  (54041 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: