TESTO Il segno di Giona
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Mercoledì della I settimana di Quaresima (13/02/2008)
Vangelo: Lc 11,29-32

29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Nel brano del Vangelo di oggi il contrasto che suscita Gesù nella sua missione terrena comincia a rendersi sempre più evidente. I miracoli che compie sembrano dimostrano che Egli è veramente il Messia atteso. L'entusiasmo che suscita con la sua popolarità è grande. È ormai conosciuto in tutta la Palestina. Molti lo vogliono eleggere re; ma egli sfugge da quel ruolo di liberatore al quale sembrava essere predestinato. Alcuni, anche tra quelli che subito avevano seguito Gesù, cominciano a farsi delle domande sulla reale figura di questo Messia. Gesù però, in questo momento così determinante, non cede alle lusinghe e rimane coerente al suo messaggio. L'incomprensione che comincia a serpeggiare non è voluta da Gesù e deriva dall'incapacità di fondo di accettare il suo mandato, dall'essere legati troppo fortemente alle aspettative puramente terrene. Possiamo chiederci allora come viviamo la nostra esperienza di cristiani. Siamo invitati a riconoscere la presenza di Cristo nella nostra vita e nell'avere la fiducia che solo in Lui possiamo riporre le nostre speranze. Siamo pronti allora a riconoscere i segni della presenza di Cristo i mezzo a noi perché siano da guida nella nostra vita; soprattutto nell'eucaristia troviamo la fonte vera di amore che alimenta la nostra vita.