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TESTO La tentazione di vincere sempre

don Giovanni Berti

I Domenica di Quaresima (Anno A) (10/02/2008)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

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Obama contro Clinton, cristiani contro mussulmani, Microsoft contro Apple, destra contro sinistra... e poi vicino di casa contro vicino di casa, collega contro collega, figli contro genitori, marito contro moglie...

Viviamo in un mondo di lotte e di continue contrapposizioni a livello politico, religioso, culturale, sociale, economico e anche al nostro livello personale di vita familiare e lavorativo.

Lo scopo della vita sembra continuamente vincere battaglie e assicurarsi il posto dalla parte del vincitore. Siamo in continua ansia da guerra, anche dentro noi stessi quando scopriamo qualcosa contro cui lottare e cerchiamo di vincere al più presto possibile: un difetto fisico, un vizio o una malattia.

Gesù si reca nel deserto e nella sua lotta contro il diavolo sembra davvero prendere su di se tutte le nostre battaglie umane. Nella lotta di Gesù nel deserto c'è anche quella lotta iniziata con Adamo e Eva che, ingannati dal serpente, hanno visto Dio come nemico della loro libertà e hanno iniziato quella contrapposizione tra Dio e l'uomo che ancora oggi segna l'umanità. E sembra che la battaglia tra Dio e l'umanità si risolva affilando le armi e schierandosi con Dio o contro di lui: da una parte coloro che obbediscono a Dio e ai dettami della religione e dall'altra invece chi è contro Dio e la religione.
Ma davvero Gesù nel deserto lotta contro il diavolo?
E' questo quello che ci racconta il Vangelo?

Ma davvero lo scopo della nostra vita è vincere sempre, subito e definitivamente?

Mi sembra che la vera tentazione contro la quale "lotta" Gesù sia proprio quella di vincere e di superare subito e definitivamente ogni ostacolo.

Il diavolo è proprio qui che vuole colpire a morte Gesù nella sua missione appena iniziata: non gli propone cose apertamente sbagliate. Gli propone di superare la fame fisica, di avere subito risposta da Dio nei problemi e di avere un potere illimitato sul mondo (quanto bene farebbe se Gesù diventasse il presidente degli Stati Uniti oggi??? No?)

Ma Gesù non è venuto per vincere. Non è venuto per mostrarsi potente e senza problemi.

Gesù non è venuto a vincere nessuna battaglia.

E' venuto per amare, per condividere la vita dei perdenti, degli affamati, dei deboli.

E' venuto proprio a mostrare che Dio non è un nemico e che non vuole avere nemici.

Gesù scende nel deserto per farci capire che nei nostri deserti e nelle nostre fragilità umane fatte di fame, debolezza e anche peccato, non siamo soli e non siamo senza speranza.

Dio non è come il distributore delle merendine della stazione dove basta inserire l'importo richiesto (pregare quanto? Dove?) e premere il tasto giusto (quale la preghiera migliore?) ed ecco lo snack (ecco il miracolo che volevo)!

Siamo nel deserto sempre e non solo io e te, ma anche altri che conosciamo poco o che non conosciamo, ma che condividono con noi la fragilità fisica e spirituale della vita umana. E Gesù entra e rimane in questo deserto ed è con noi, come noi.

Non cediamo anche noi alla tentazione di vincere a tutti i costi. Non cediamo alla tentazione di vivere anche la vita spirituale come battaglia da vincere subito e magicamente.

Accettiamo la nostra vita nella sua precarietà come ha fatto Gesù. Sentiremo le parole della fede come pacificanti e piene di speranza. Saremo beati (come ci ricorda lo stesso Gesù) non perché perfetti, ma perché amati.

La Pasqua (cioè la Vita che vince la morte) non è un premio da conquistare ma un dono che Gesù ha ricevuto e che è disposto a donarci. E la nostra vita è come questa quaresima che è appena iniziata, cioè è deserto e fragilità, ma è anche speranza di avere Gesù con noi. E come la quaresima non si può accorciare e la Pasqua non arriva il giorno del calendario che vogliamo noi, così anche la vita ha i suoi tempi che non possiamo accorciare. La tentazione è proprio questa, ma con Gesù possiamo superarla e vivere anche il deserto con forza e pace.

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