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TESTO Più grande di Giovanni

Messa Meditazione  

Giovedì della II settimana di Avvento (13/12/2007)

Vangelo: Mt 11,11-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Sorprendono le parole di Gesù che indicano Giovanni Battista come il più grande tra i nati di donna, mentre nello stesso tempo dichiarano che il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Giovanni appartiene al chiaroscuro della preparazione, mentre i piccoli del Vangelo vedono già la luce del Regno di Dio. Quell'abbondanza di vita e di prosperità che nel profeta Isaia viene promessa, in Gesù e nella realizzazione del suo Regno trova chiara luce e pieno compimento.

La distanza fra l'attesa e il compimento, fra la domanda e la risposta, tra l'uomo che cerca e Dio che viene incontro: questo segna la differenza tra il Battista e chi incontra Gesù. E' la distanza tra l'anelito dell'uomo che cerca, e la pace dell'uomo che ha trovato, anzi è stato trovato da Cristo. Il cuore dell'uomo è attesa. "Siamo fatti per te ed il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te", ci ripete S.Agostino. Tutte le religioni inventate dall'uomo sono espressioni diverse del grande cantiere della storia, dove gli uomini costruiscono ponti per cercare di raggiungere con le proprie forze l'eterno e l'assoluto. Ma ad un certo momento si fa avanti un uomo che dice: "Fermatevi; il vostro sforzo è nobile, la vostra ricerca interessante e audace. Sono io colui che voi cercate". Quest'immagine, suggerita da don Giussani, esprime la differenza tra il senso religioso, che è anelito e ricerca, e la fede cristiana, che è la risposta realizzata in Gesù. Il senso religioso è connaturale all'uomo: esprime il bisogno di infinito e la dipendenza dall'assoluto, inestirpabili dal cuore dell'uomo, che sono all'origine delle religioni maggiori e delle religioni minori, come dice Eliot. Ne è segno anche tutta la ricerca affannosa e incerta di felicità, che può condurre l'uomo fino all'abisso della disperazione, o magari fino a intravedere la risposta che può giungere nel mare della vita per mezzo della barca di un Dio, come già aveva intuito il grande filosofo Platone. Anche Leopardi arriva a immaginare e forse a sperare che la donna amata rappresenti la raffigurazione terrestre 'dell'eterne idee'. Gli uomini più geniali, in ogni tipo di arte, avvertono questo brivido di eternità e tendono a dargli una forma umana che lo renda afferrabile.

Giovanni Battista, giunto alla soglia del compimento, aveva visto l'aurora che precede il sole, ne aveva colto il primo raggio e l'aveva indicato agli uomini. Ma sono i poveri e i peccatori che, amati e perdonati, seduti a mensa con Cristo hanno visto il deserto trasformato in lago d'acqua, la terra arida attraversata da torrenti, e si sono deliziati per la presenza dell'Amato.

Signore Gesù, fa' che l'attesa del cuore non sia vana. La ricerca del bene, del bello, del buono, non mi blocchi nel riverbero di illusioni caduche, ma apra la strada al desiderio e alla domanda di te, e mi renda più disposto a riconoscerti presente.

Se ogni desiderio umano è una porta verso l'infinito, oggi voglio apprezzare e rilanciare ogni desiderio e ogni domanda che sperimento in me o incontro negli altri, favorendone l'apertura verso la compiuta risposta che è Gesù.

Commento a cura di don Angelo Busetto

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