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TESTO Commento su Luca 2,22-40

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Presentazione del Signore (02/02/2008)

Vangelo: Lc 2,22-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,22-40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

Forma breve (Lc 2,22-32):

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Dalla Parola del giorno

Ora lascia, Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua Parola perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Come vivere questa Parola?

Questa espressione orante è pronunciata dal sacerdote del tempio Simeone. Egli è un vecchio ancora 'vegeto e rigoglioso', soprattutto un uomo di pace che vive lo scorrere rapido dei suoi giorni nel sereno abbandono a Dio, adempiendo la Legge. E la pace che egli vive diventa trampolino verso la vita in pienezza, la vita eterna.

Sì, la sua pace si approfondisce e si arricchisce perché – lo dice espressamente – i suoi occhi hanno visto la Salvezza. E dov'è questa Salvezza? O meglio: chi è?

Sta nelle braccia di Maria: un bimbo in cui si racchiude, in estrema semplicità e povertà esistenziale, il mistero di un Dio fatto uomo, un Dio che, proprio nelle sembianze di un infante porta salvezza e pace a chi in lui confida.

Simeone, carico di anni e di sapienza, è una figura tanto importante e attuale per noi. Egli ha aperto gli occhi: non solo quelli del corpo, ma quelli interiori e, docile allo Spirito Santo, ha riconosciuto in quel fragile, inerme figlio di Maria, il Salvatore del mondo. Per questo chiede di saldare vita e morte e vita eterna dentro un unico itinerario: quello della pace, della certezza che siamo dei salvati.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, resto a contemplare questo incontro del vecchio Simeone con Gesù da poco nato a questo mondo. E mi lascio persuadere circa le vie della vera pace.

Signore, apri anche nel mio profondo gli occhi del cuore! Che io ti riconosca come il Salvatore: Colui che mi strappa da paura, angoscia, depressione, Colui che, Amore senza fondo, è qui anche oggi a strapparmi dal male, a salvarmi.

La voce di un padre della Chiesa

Colui che vuole essere liberato, venga a Gerusalemme, venga al tempio, attenda l'Unto del Signore, riceva nelle sue mani il Verbo di Dio e lo stringa fra le braccia della sua fede. Allora sarà liberato, e non vedrà più la morte, egli che ha visto la vita.
S. Ambrogio

 

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