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TESTO Come può Satana scacciare Satana?

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Lunedì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (28/01/2008)

Vangelo: Mc 3,22-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Lettura

Nel vangelo, Gesù dimostra assurda l'accusa che gli viene mossa dagli scribi di essere uno strumento nelle mani di Satana. Nella prima lettura, Davide è unto re di Israele dagli anziani del popolo. Come re, conquista la città di Gerusalemme, futura capitale del regno.

Meditazione

Gli scribi non possono negare l'efficacia e la potenza dell'agire di Gesù, ma danno una spiegazione tutta loro riguardo al perché il Signore riesce a sanare le persone. Lo accusano di essere posseduto da Beelzebul e di scacciare i demoni per mezzo del principe dei demoni: non solo è per loro un posseduto, ma il demone che lo possiede agisce per mezzo di lui. A queste accuse, Gesù risponde attraverso un ragionamento che dimostra come esse conducano a conseguenze assurde. Come può, infatti, Satana scacciare Satana, ribellarsi contro se stesso? Se questo avvenisse, e quindi davvero Gesù scacciasse i demoni in forza del principe dei demoni che abita in lui, allora accadrebbe a Satana quello che accade ad un regno o ad una casa divisa in se stessa: non resisterebbe, il suo dominio starebbe per terminare. È evidente, così, che l'accusa degli scribi non ha senso. L'immagine dell'uomo forte, invece, rivela come devono essere correttamente interpretate le cose: Gesù può liberare dai demoni non perché è posseduto da Beelzebul, ma perché è più forte di lui. La sentenza finale pone l'accento sulla misericordia di Dio che si spinge fino al limite estremo, per far risaltare l'unica eccezione, l'unica realtà per cui non esiste perdono: la bestemmia contro lo Spirito. L'evangelista collega questa affermazione con il fatto che gli scribi accusano Gesù di essere posseduto da uno spirito immondo. In questo modo, la bestemmia contro lo Spirito si concretizza nel non riconoscere che Gesù è uno strumento dello Spirito. È il rifiuto ostinato, l'atteggiamento di incredulità di chi volontariamente rifiuta di riconoscere nelle opere compiute da Gesù l'azione di Dio. Questo peccato non può essere perdonato, perché esclude l'atteggiamento di fede e il desiderio di conversione che sono necessari per aprirsi ad accogliere il perdono di Dio.

Preghiera

«Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1Cor 1,27): chiedo al Padre la grazia di poter leggere il mio quotidiano con i suoi occhi, senza scandalizzarmi per il modo "originale" in cui Lui porta avanti il suo disegno di salvezza.

Agire

Provo a scoprire se le persone il cui comportamento è per me motivo di scandalo non siano invece strumenti nelle mani del Padre che, attraverso di esse, mi chiede di convertire qualche realtà della mia vita.

Commento a cura di Marzia Blarasin

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