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TESTO Omelia per il 3 giugno 2001 - Pentecoste

Totustuus  

Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (03/06/2001)

Vangelo: Gv 14,15-16.23b-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-16.23-26

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

NESSO TRA LE LETTURE

In questa solennità di Pentecoste, soffermeremo la nostra attenzione sui compiti dello Spirito nell'intimo delle coscienze e nell'insieme della comunità credente. Lo Spirito esercita, innanzitutto, il compito di consolatore e avvocato protettore del cristiano, combinando questo compito con quello di maestro interiore (vangelo). Nella prima lettura, lo Spirito, sotto l'immagine del vento e del fuoco, compie il suo compito di potenza trasformante dell'uomo e promotrice del Vangelo in tutte le nazioni. Infine, egli è forza vivificante, allo stesso tempo che testimone ed artefice della nostra filiazione divina (seconda lettura).

MESSAGGIO DOTTRINALE

1. Lo Spirito ci consola e ci protegge. Gesù Cristo è stato, durante gli anni di vita pubblica, il consolatore dei discepoli. Adesso sta per ritornare al Padre. Resteranno, i discepoli, abbandonati allo sconforto, non protetti dagli attacchi e l'ostilità del mondo? Gesù assicura loro che invierà un altro Paraclito, cioè, un altro consolatore e protettore. È lo Spirito Santo. Consolare vuol dire accompagnare, stare al fianco di qualcuno, soprattutto nei momenti di tribolazione, solitudine e sofferenza. Lo Spirito Santo fa con noi e in noi il cammino della vita, della nostra vita umana con tutta la sua realtà prosaica e con tutta la sua esaltazione sublime. Il cristiano, se è coerente, vive in una perenne Pentecoste, e per questo nell'esperienza ineffabile del conforto spirituale e della sicurezza protettrice ed efficace dello Spirito.

2. Lo Spirito, maestro di Cristologia. Qualcosa di molto chiaro nei testi del Nuovo Testamento è che soltanto lo Spirito sa parlare di Cristo, la Cristologia è l'unica materia che egli sa insegnare agli uomini. È non soltanto un ripetitore di ciò che Cristo ha insegnato ai suoi, ma anche un attualizzatore degli insegnamenti di Cristo alle nuove circostanze e situazioni dei credenti. Nel Nuovo Testamento appare sotto figure molto diverse, ma sotto di esse coincide sempre nell'essere un espositore di Cristo. E non soltanto della sua dottrina, ma della sua vita e dei suoi atteggiamenti. Per questo, egli è colui che fa risuonare in noi la voce di Cristo che dice: Abba, Padre.

3. Lo Spirito, potenza trasformante. Con il vento impetuoso che agita il Cenacolo viene simboleggiata l'origine della potenza dello Spirito, che è Dio stesso, e ci si rimanda alla prima creazione, quando Dio infuse il suo alito sul primo uomo di argilla. Con il fuoco si fa riferimento all'esperienza di Mosè sul Sinai e alla trasformazione che tale fuoco, senza consumarsi, operò in lui. Lo Spirito trasforma l'intimo dell'uomo e il suo operare quotidiano perché gode della potenza divina. In questo modo, opera una nuova creazione, una nuova generazione: quella dei Figli di Dio in Cristo Gesù.

4. Lo Spirito, potenza promotrice del Vangelo. Secondo Filone di Alessandria: Sul Sinai il fuoco si trasformò in lingua... e nell'interpretazione rabbinica dell'Alleanza sinaitica, la voce di Dio sul Sinai si era divisa in 70 voci, in 70 lingue, quanti erano i popoli conosciuti, affinché tutte le nazioni del mondo potessero ascoltare e comprendere la legge. Alla Pentecoste, lo Spirito realizza questo miracolo: il Vangelo di Gesù Cristo giunge a tutti i popoli, incarnandosi nelle loro lingue e culture. Grazie allo Spirito, la voce del Vangelo risuona nella volta della terra, senza eccezione alcuna.

5. Lo Spirito, testimone ed artefice vivificatore della nostra filiazione divina. Nell'essere figli di Dio risiede l'essenza del cristianesimo, per questo lo Spirito testimonia nella nostra anima questa condizione fondamentale dell'esistenza cristiana. La testimonianza dello Spirito è occulta, ma sempre vivificante, perché nell'essere figli di Dio sta la nostra vita. Allo stesso tempo che testimone, lo Spirito è artefice della filiazione divina in noi, perché non può soffrire che, chiamati ad essere figli, viviamo come schiavi.

SUGGERIMENTI PASTORALI

1. Cristiano, ossia, guidato dallo Spirito. Il termine 'cristiano' è molto ricco, per questo nessuna definizione può comprenderlo completamente. Cristiano è colui che crede in Gesù Cristo. Cristiano è chi riproduce nella sua vita il modello che Cristo ci offre. Cristiano è ogni uomo battezzato. Cristiano è ognuno che ama Dio e il suo prossimo, ecc. Oggi voglio sottolineare: Cristiano è ogni uomo guidato dallo Spirito. Essendo lo Spirito di Cristo, egli sempre ci porterà a Cristo, ci farà vivere secondo Cristo, ci farà amare come Cristo ama, ci farà vivere a fondo il nostro battesimo, che è eminentemente incentrato nella persona e nella vita di Cristo. Se ti lasci guidare dallo Spirito, egli ti farà comprendere e vivere il Vangelo di Gesù Cristo: il vangelo della verità e della giustizia, il vangelo della sofferenza e della croce, il vangelo di Dio e dell'uomo, il vangelo della vita e della morte, il vangelo della Chiesa e del mondo, il vangelo di oggi e di sempre. Se ti lasci guidare dallo Spirito, egli ti spingerà ad essere coerente tra il tuo essere e il tuo operare, tra il tuo pensare e il tuo vivere, tra la tua vocazione cristiana e la tua presenza nel mondo del lavoro, degli affari, della politica, della docenza, delle finanze. Se ti lasci guidare dallo Spirito, egli ti porterà a guardare al di là di te stesso, a vedere tante necessità degli uomini che ti stanno aspettando, a vivere con i piedi ben piantati per terra, ma con il cuore posto in cielo.

2. Lo Spirito nella Chiesa e con la Chiesa. La prima Pentecoste si realizzò nella comunità dei discepoli di Cristo, nella Chiesa apostolica. Questo fatto fondante costituisce una caratteristica dell'azione dello Spirito. Egli opera nella Chiesa, cioè, all'interno di essa, per santificarla, rinnovarla, accrescerla, purificarla, vivificarla. A volte si avrebbe l'impressione che certi cristiani si sorprendano e si meraviglino vedendo l'azione dello Spirito fuori della Chiesa, e che abbiano perso ogni capacità di ammirazione per scoprire l'immensa e magnifica azione dello Spirito nella Chiesa. Si deve sapere fare le due cose. Inoltre, lo Spirito Santo opera con la Chiesa. Cioè, ogni azione della Chiesa fuori del suo ambito proprio, è accompagnata dalla presenza e dall'azione dello Spirito. Quando la Chiesa si fa missionaria, lo Spirito è missionario con lei. Quando la Chiesa instaura un dialogo interreligioso, lo Spirito sta con la Chiesa in tale dialogo, per farlo fruttificare. Quando la Chiesa si fa solidale con i più bisognosi, lo Spirito condivide con lei questa stessa solidarietà. Quando la Chiesa dà orientamenti, a partire dalla fede, nel campo politico e sociale, lo Spirito illumina ed appoggia tali orientamenti. Tutto per la semplice ragione che lo Spirito è l'anima della Chiesa.

 

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